"La Regione Liguria, come le altre regioni, cercherà di svolgere un ruolo di coordinamento e di stretta collaborazione con Anci, Upi, le Prefetture liguri, gli enti e le associazioni del territorio per l'emergenza umanitaria degli immigrati provenienti dal Nord Africa. Della riunione abbiamo apprezzato lo spirito di collaborazione per mettere in atto in tempi brevi un piano di azione adeguato".
Lo ha affermato l'assessore alle politiche Sociali della Regione Liguria Lorena Rambaudi al temine dell'incontro con il ministro dell'Interno Roberto Maroni al Viminale.
"È stata una riunione politica ma con un taglio operativo per avviare in tempi brevi un piano di azione concertato tra Governo, Regioni ed Autonomie Locali per l’accoglienza dei profughi stimati fino a 50 mila migranti", spiega la Rambaudi che non si sbilancia, però, sui numeri. "La proposta che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, presenterà a giorni- precisa- terrà conto di una distribuzione tra le varie regioni in proporzione alla popolazione residente ma con criteri diversi. Per esempio, la Sicilia, la Calabria e la Puglia si stanno già facendo carico di questo problema, mentre l'Abruzzo è ancora in emergenza per il terremoto dello scorso anno".
Le spese per questa emergenza umanitaria sono coperte dal Governo mediante un fondo presente nel decreto Milleproroghe e il rifinanziamento della Protezione Civile con 500 milioni di euro. Il piano dovrà quindi avere un'equità nel distribuire questa emergenza, evitare il conflitto territoriale ed essere definito nella massima cooperazione tra livelli istituzionali.
Aggiunge l'assessore ligure:"Uno dei temi sottolineati dagli enti presenti alla riunione di questa mattina è stato quello di implementare i progetti della rete SPRAR, che si occupa delle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo, già attivati da molti comuni e province italiani per oltre 3 mila posti che potrebbero essere potenziati. Anche la Liguria nei territori di Genova e Savona fa parte di questo progetto con Enti ed Associazioni del territorio, fra cui Caritas, Arci, Ceis, Ausilium ed Agorà".
Lo ha affermato l'assessore alle politiche Sociali della Regione Liguria Lorena Rambaudi al temine dell'incontro con il ministro dell'Interno Roberto Maroni al Viminale.
"È stata una riunione politica ma con un taglio operativo per avviare in tempi brevi un piano di azione concertato tra Governo, Regioni ed Autonomie Locali per l’accoglienza dei profughi stimati fino a 50 mila migranti", spiega la Rambaudi che non si sbilancia, però, sui numeri. "La proposta che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, presenterà a giorni- precisa- terrà conto di una distribuzione tra le varie regioni in proporzione alla popolazione residente ma con criteri diversi. Per esempio, la Sicilia, la Calabria e la Puglia si stanno già facendo carico di questo problema, mentre l'Abruzzo è ancora in emergenza per il terremoto dello scorso anno".
Le spese per questa emergenza umanitaria sono coperte dal Governo mediante un fondo presente nel decreto Milleproroghe e il rifinanziamento della Protezione Civile con 500 milioni di euro. Il piano dovrà quindi avere un'equità nel distribuire questa emergenza, evitare il conflitto territoriale ed essere definito nella massima cooperazione tra livelli istituzionali.
Aggiunge l'assessore ligure:"Uno dei temi sottolineati dagli enti presenti alla riunione di questa mattina è stato quello di implementare i progetti della rete SPRAR, che si occupa delle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo, già attivati da molti comuni e province italiani per oltre 3 mila posti che potrebbero essere potenziati. Anche la Liguria nei territori di Genova e Savona fa parte di questo progetto con Enti ed Associazioni del territorio, fra cui Caritas, Arci, Ceis, Ausilium ed Agorà".
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