martedì, aprile 21, 2009

Nico Orengo, introdotto dal Prof. Francesco Improta, presenterà il suo ultimo romanzo “Islabonita”

Organizzato dall’Associazione Culturale LIBER THEATRUM, in collaborazione con la libreria Casella ed il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, si è esaurito con indubbio successo di pubblico e di gradimento il primo appuntamento letterario, organizzato a Ventimiglia nell’ambito della “Settimana della Cultura”. In programma dal 18 al 24 aprile, la serie di eventi ha avuto come prestigioso inizio la prima presentazione nazionale del nuovissimo romanzo di Marino MAGLIANI “La tana degli alberibelli” edito da Longanesi. Venerdì 24 aprile alle ore 21.15 invece, presso il Centro Polivalente San Francesco nel centro storico di Ventimiglia, la scelta di Diego Marangon per il secondo incontro d’autore, è caduta su uno scrittore particolarmente legato al Ponente Ligure ed altrettanto amato dai lettori: Nico Orengo ( foto) che, introdotto dal Prof. Francesco Improta, presenterà il suo ultimo romanzo “Islabonita” come di consueto pubblicato da Einaudi. Dopo avere temporaneamente lasciato, con la sua precedente prova “Hotel Angleterre”, gli ambiti ed i paesaggi a lui più conosciuti, Nico Orengo torna ad una storia a lui più congeniale, in luoghi e momenti storici a cui è particolarmente affezionato e di cui è profondo conoscitore. La Riviera luccicante degli anni Venti, tra balli ed il Casinò di Sanremo, le spiagge ed il campo da golf, ma anche il mare delle Calandre ventimigliesi e le belle ville dell’estremo Ponente Ligure, fanno da sfondo ad una storia assai complessa in cui cospirazioni di corte, trame massoniche e manovre dei Servizi segreti si intrecciano a quelle dei protagonisti, creando quasi un gioco dal destino imprevedibile ed anche mortale. Maometto VI, sultano in esilio che soggiorna a Sanremo, la regina madre Margherita di Savoia, che dimora in una bella villa a Bordighera, sono i personaggi intorno ai quali ruota la storia della vera protagonista dal nome inequivocabile, Fatima, cortigiana che ha visto cose che non doveva vedere ed altre future “può vederle in una magica palla di vetro”, che viene fatta fuggire e nascondere sotto una copertura insospettabile nell’entroterra, ad Isolabona. Qui le sue giornate trascorrono in compagnia dell’attesa di Michel, che dice di essere un marinaio marsigliese. E intorno a lei ecco la figura immaginaria di un’anguilla che cerca sempre di risalire la corrente e le note malinconiche di una canzone sudamericana che però non giunge mai alla fine: “Islabonita” appunto… Nico Orengo, dando vita ad un noir sui generis amaro e lieve, ci parla di un’Italia che è stata e non è più. Frammento di un paese, sensibile alle sirene del fascismo, ma con la tempra anarchica del nostro entroterra. Un romanzo lieve, ironico ed avvincente, dove si intrecciano storie semplici di una terra concreta con quelle di personaggi inarrivabili di un immaginario favoloso. …e quella che si legge è potenzialmente anche la indovinata sceneggiatura di un vecchio film in bianco e nero!

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