Un altro ritorno significativo per la città di Sanremo. Venerdì 23 marzo (ore 21.00) Isa Barzizza, figlia del direttore d'orchestra Pippo Barzizza ed attrice tra le più straordinarie del panorama nazionale (già a fianco di Erminio Macario prima, e di Totò poi) si esibisce nuovamente in quel Teatro del Casinò dove è stata applaudita svariate volte.
Ne “Gl’innamorati” di Carlo Goldoni, opera tra le più fortunate dello scrittore veneto, messa in scena nella lettura del regista Stefano Artissunch, interpreta il ruolo della zia Fabrizia, millantatrice esagerata ed ostentatrice, colorita da vaniloqui e svenevolezze assolutamente irresistibili. A fianco di Isa, nel ruolo di Eugenia, la talentuosa figlia d'arte Selvaggia Quattrini, degna erede della grande Paola Quattrini, e l’istrionico Stefano Artissunch, un Fulgenzio impetuoso, travolto dal sentimento della gelosia.
Con “Gl’Innamorati” si conclude la rassegna VOLTI E STORIE del cartellone “Il rosso e il nero” del Teatro del Casino, curato dalla Cooperativa CMC di Sanremo.
Il programma della stagione teatrale continuerà, poi, venerdì 30 marzo - ore 21.00 – con la piece “Finale di partita” del Teatro Instabile di Imperia e, ad aprile, venerdì 13 (sempre alle ore 21.00) con lo spettacolo “Le serve”, progetto a quattro mani del Teatro del Banchero e de I Cattivi di Cuore. Entrambe le repliche rientrano nella rassegna MADE IN PONENTE.
“Gl’Innamorati” di Carlo Goldoni con Isa Barzizza, Selvaggia Quattrini, Stefano Artissunch
e con Stefano De Bernardin, Laura Graziosi, Stefano Tosoni Scene di Francesco Cappelli Costumi di Ipsia Moda e Maria Amurri Regia di Stefano Artissunch. Produzione Danila Celani per Synergie Teatrali e Teatro Ventidio Basso.
Isa Barzizza è un’attrice e doppiatrice italiana, considerata una delle più importanti interpreti della rivista, del cinema e della televisione italiani.
Figlia del direttore d'orchestra Pippo Barzizza, studia al Liceo Classico Vincenzo Gioberti di Torino e al Liceo Classico Cassini di Sanremo. Già in quegli anni inizia a partecipare a rappresentazioni teatrali di prosa in ruoli secondari, vicino ad attori come Ruggero Ruggeri, Elsa Merlini ed Eduardo De Filippo.
Fu Erminio Macario che la lancia nel mondo del teatro e al debutto con “Le educande di San Babila” del 1947, segue “Follie di Amleto”.
Dotata di un fisico avvenente e di una spigliata ironia, diventa molto presto una delle beniamine del teatro leggero e musicale del dopoguerra italiano.
Il suo secondo padrino è il grande Totò, dal quale Isa Barzizza impara tutti i segreti del mestiere: dal rapporto diretto con il pubblico ai tempi comici, dalla mimica all’uso dello spazio sul palcoscenico. In campo teatrale interpreta con Totò due spettacoli: “C’era una volta il mondo” e “Bada che ti mangio”.
La Barzizza intraprende anche la carriera cinematografica grazie a Totò debuttando con “I due orfanelli” nel 1947. Con il “principe della risata” l’attrice realizza undici film. La sua filmografia conta nel complesso una trentina di pellicole, anche se in ruoli per lo più secondari, come spalla dei comici maschili con i quali già lavorava a teatro.
Lavora anche con Garinei e Giovannini, che omaggiano la sua grande bellezza e il suo spigliato senso dell’umorismo in riviste come “Gran baldoria”, che riscuotono un grandissimo successo di pubblico.Negli stessi anni si cimenta anche nel teatro di prosa recitando William Shakespeare ne “La dodicesima notte”, per la regia di Renato Castellani.
Il 3 gennaio 1954, giorno d’inizio dei programmi ufficiali della televisione italiana, la RAI trasmette l’atto unico di Carlo Goldoni “Osteria della posta” nel quale la Barzizza ricopre il ruolo di attrice protagonista. Numerose altre commedie saranno trasmesse in televisione in quegli anni.
Nel 1960, a soli 31 anni, Isa Barzizza decide di interrompere la carriera nel teatro brillante in seguito alla morte del marito, il regista televisivo Carlo Alberto Chiesa, per un incidente stradale.
Torna al teatro solo nei primi anni novanta, di nuovo in commedie come “La pulce nell'orecchio” per la regia di Gigi Proietti, o “Arsenico e vecchi merletti” per la regia di Mario Monicelli. Nel 1995 partecipa al Festival di Spoleto con “L’ultimo yankee” di Arthur Miller e nel 1999 interpreta una versione della riduzione teatrale del romanzo “Sorelle Materassi” di Aldo Palazzeschi, accanto a Lauretta Masiero.
Nello stesso periodo è tornata a lavorare anche al cinema e alla televisione: ha infatti condotto per Raitre il rotocalco “Mai dire mai” nel 1989 con Fabio Fazio e Giampiero Mughini e ha partecipato alle due serie della fiction di Raiuno “Non lasciamoci più” (del 1999 e del 2001).
Ne “Gl’innamorati” di Carlo Goldoni, opera tra le più fortunate dello scrittore veneto, messa in scena nella lettura del regista Stefano Artissunch, interpreta il ruolo della zia Fabrizia, millantatrice esagerata ed ostentatrice, colorita da vaniloqui e svenevolezze assolutamente irresistibili. A fianco di Isa, nel ruolo di Eugenia, la talentuosa figlia d'arte Selvaggia Quattrini, degna erede della grande Paola Quattrini, e l’istrionico Stefano Artissunch, un Fulgenzio impetuoso, travolto dal sentimento della gelosia.
Con “Gl’Innamorati” si conclude la rassegna VOLTI E STORIE del cartellone “Il rosso e il nero” del Teatro del Casino, curato dalla Cooperativa CMC di Sanremo.
Il programma della stagione teatrale continuerà, poi, venerdì 30 marzo - ore 21.00 – con la piece “Finale di partita” del Teatro Instabile di Imperia e, ad aprile, venerdì 13 (sempre alle ore 21.00) con lo spettacolo “Le serve”, progetto a quattro mani del Teatro del Banchero e de I Cattivi di Cuore. Entrambe le repliche rientrano nella rassegna MADE IN PONENTE.
“Gl’Innamorati” di Carlo Goldoni con Isa Barzizza, Selvaggia Quattrini, Stefano Artissunch
e con Stefano De Bernardin, Laura Graziosi, Stefano Tosoni Scene di Francesco Cappelli Costumi di Ipsia Moda e Maria Amurri Regia di Stefano Artissunch. Produzione Danila Celani per Synergie Teatrali e Teatro Ventidio Basso.
Isa Barzizza è un’attrice e doppiatrice italiana, considerata una delle più importanti interpreti della rivista, del cinema e della televisione italiani.
Figlia del direttore d'orchestra Pippo Barzizza, studia al Liceo Classico Vincenzo Gioberti di Torino e al Liceo Classico Cassini di Sanremo. Già in quegli anni inizia a partecipare a rappresentazioni teatrali di prosa in ruoli secondari, vicino ad attori come Ruggero Ruggeri, Elsa Merlini ed Eduardo De Filippo.
Fu Erminio Macario che la lancia nel mondo del teatro e al debutto con “Le educande di San Babila” del 1947, segue “Follie di Amleto”.
Dotata di un fisico avvenente e di una spigliata ironia, diventa molto presto una delle beniamine del teatro leggero e musicale del dopoguerra italiano.
Il suo secondo padrino è il grande Totò, dal quale Isa Barzizza impara tutti i segreti del mestiere: dal rapporto diretto con il pubblico ai tempi comici, dalla mimica all’uso dello spazio sul palcoscenico. In campo teatrale interpreta con Totò due spettacoli: “C’era una volta il mondo” e “Bada che ti mangio”.
La Barzizza intraprende anche la carriera cinematografica grazie a Totò debuttando con “I due orfanelli” nel 1947. Con il “principe della risata” l’attrice realizza undici film. La sua filmografia conta nel complesso una trentina di pellicole, anche se in ruoli per lo più secondari, come spalla dei comici maschili con i quali già lavorava a teatro.
Lavora anche con Garinei e Giovannini, che omaggiano la sua grande bellezza e il suo spigliato senso dell’umorismo in riviste come “Gran baldoria”, che riscuotono un grandissimo successo di pubblico.Negli stessi anni si cimenta anche nel teatro di prosa recitando William Shakespeare ne “La dodicesima notte”, per la regia di Renato Castellani.
Il 3 gennaio 1954, giorno d’inizio dei programmi ufficiali della televisione italiana, la RAI trasmette l’atto unico di Carlo Goldoni “Osteria della posta” nel quale la Barzizza ricopre il ruolo di attrice protagonista. Numerose altre commedie saranno trasmesse in televisione in quegli anni.
Nel 1960, a soli 31 anni, Isa Barzizza decide di interrompere la carriera nel teatro brillante in seguito alla morte del marito, il regista televisivo Carlo Alberto Chiesa, per un incidente stradale.
Torna al teatro solo nei primi anni novanta, di nuovo in commedie come “La pulce nell'orecchio” per la regia di Gigi Proietti, o “Arsenico e vecchi merletti” per la regia di Mario Monicelli. Nel 1995 partecipa al Festival di Spoleto con “L’ultimo yankee” di Arthur Miller e nel 1999 interpreta una versione della riduzione teatrale del romanzo “Sorelle Materassi” di Aldo Palazzeschi, accanto a Lauretta Masiero.
Nello stesso periodo è tornata a lavorare anche al cinema e alla televisione: ha infatti condotto per Raitre il rotocalco “Mai dire mai” nel 1989 con Fabio Fazio e Giampiero Mughini e ha partecipato alle due serie della fiction di Raiuno “Non lasciamoci più” (del 1999 e del 2001).
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