
Non passa giorno in cui sulle pagine dei giornali della nostra Provincia non si legga di qualche arresto operato dalle forze dell’ordine locali nei riguardi di qualcuno, accusato di detenzione e spaccio di droga. Solo nell’ultima settimana, infatti, diverse persone sono state fermate a Sanremo perché trovate in possesso di un grosso quantitativo di cocaina pronto per lo smercio. Segno che il consumo di questa sostanza, più di altre, è molto diffuso nella nostra società. Oggi come ieri e forse di più. Ma che cosa è cambiato rispetto alla percezione che ognuno di noi ha verso il mondo degli stupefacenti? I dati a disposizione confermano che il mercato della cocaina è in crescita, a causa del calo dei prezzi e della sua maggiore reperibilità. Ciò ha spinto gli specialisti a concentrarsi anche sulla pericolosità di idee socialmente accettate: molti ritengono, ad esempio, che la cocaina non sia una sostanza d'abuso che dà dipendenza, ma solo uno svago consentito e, a volte, giustificato. Lo stereotipo del fruitore di cocaina (adulto, economicamente benestante e con ruoli sociali di prestigio) è ormai inadeguato per identificare chi fa uso di questa sostanza. D’altro canto, risulta difficile tracciare un profilo univoco del consumatore attuale, a causa della trasversalità del consumo di cocaina che coinvolge ormai soggetti sempre più giovani e di tutti i ceti sociali.
Oggi, tuttavia, non sembra più possibile immaginare le sostanze stupefacenti solamente sotto forma di pasticche da ingoiare, sostanze da iniettare, da fumare, o da bere. La dipendenza è certamente generata anche da altri fenomeni che in apparenza non sembrano rappresentare una seria minaccia. E’ questo il caso dell’internet addiction (dipendenza da giochi di ruolo, social network e in generale da playstation e computer) o del gioco d’azzardo, un costume sociale quest’ultimo, sempre più frequente soprattutto nel nostro territorio, che rischia di degenerare in veri e propri disagi comportamentali.
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In tutta la Regione sono ancora pochi i centri specializzati nella prevenzione e nella cura di queste dipendenze, e oltretutto, quelli esistenti non sempre sono in grado di aggiornare ulteriori conoscenze con la stessa straordinaria velocità con cui nascono e prendono piede nuove sostanze stupefacenti. Del resto, le risorse economiche di cui dispongono, a volte sono insufficienti. , conclude infine Marco Boeri, (nella foto intervistato dalla giornalista Etta Barbarotto) Presidente dell’Ancora.
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