L’intervento chirurgico simulato: dagli Usa a Genova nel centro Emac Campus. Una tecnologia all’avanguardia unica in Italia che sarà presentata al Congresso di Nefrologia ai Magazzini del Cotone dal 21 al 24 Settembre 2011. Lunedì 19 Settembre prende il via all’ Emac Campus il primo Corso residenziale avanzato in nefrologia interventistica sul catetere venoso centrale.
La sala può diventare un centro dialisi, un’unità terapia intensiva, una sala operatoria e chirurgica, un ambulatorio di ecografia, di radiologia, interventistica e molto altro ancora. È allestita con le tecnologie più avanzate. Ma il paziente è un manichino: di ultima generazione, che riconosce e reagisce ai farmaci, diventa cianotico, può essere in gravidanza. Come un paziente vero. “In questo modo studenti e medici possono esercitarsi e simulare tutte le situazioni di emergenza con il massimo realismo”, spiega Mauro Camìa, amministratore delegato di Emac srl. Che ha inaugurato a giugno Emac Campus a Nervi (in via del Commercio 23 H; 0103290460/1; www.emac.it), il primo centro di simulazione avanzata in Italia. E che presenterà questa rivoluzione e la collaborazione avviata con l’Università di Genova dal 21 al 24 settembre al Congresso Nazionale di Nefrologia ai Magazzini del Cotone (Porto Antico).
A precedere il Congresso, lunedì 19 e martedì 20 settembre 2011 prenderà il via il primo corso residenziale avanzato in nefrologia interventistica sul catetere venoso centrale all’Emac Campus. Una due giorni che coinvolgerà 25 medici da tutta Italia, e prevederà una parte teorica e una pratica con esercitazioni di puntura eco-guidata su manichini eco- trasparenti, inserimento di cateteri e scenari clinici pre-programmati con complicazioni durante e dopo l’operazione.
È proprio questa, infatti, la rivoluzione di Emac: simulare in ogni dettaglio, con manichini in tutto e per tutto simili a un essere umano, interventi chirurgici, reazioni ai farmaci e ogni tipo di complicazione. “L’idea di simulazione è mutuata dall’aviazione – continua Camìa – l’obiettivo è quello di migliorare efficienza e sicurezza degli interventi. Le simulazioni, infatti, sono rivolte a specializzandi ma anche a medici esperti, infermieri, per permettere di acquisire capacità esclusive. Ci siamo ispirati al centro di simulazione di eccellenza di Pittsburgh , negli Stati Uniti . E monitoriamo tutte le innovazioni tecnologiche mondiali del settore per rendere l’esperienza clinica sempre più realistica ”.
Il Campus di via del Commercio ha dato vita il 18 giugno al primo corso di anestesia e rianimazione sui bloccanti neuromuscolari in collaborazione con l’Università di Genova, supervisionato dal professor Claudio Launo: teoria e poi studio di tre casi clinici in una sala operatoria simulata con il manichino di ultimissima generazione SimMan3G della ditta norvegese Laerdal.
Ma quali sono le tecnologie all’avanguardia messe in campo dal centro? “Ci sono una sala di regia che gestisce tutti i segnali audiovisivi e le interfacce software per fare reagire il manichino, con possibilità di registrare su supporto elettronico corsi e prove pratiche – spiega Enrico Commisso, bio-ingegnere laureato nell’Università di Genova che insieme ai colleghi fornisce supporto tecnico-medicale ai medici – poi c’è la sala di simulazione vera e propria flessibile per creare gli scenari clinici, una sala plenaria con videoproiettore full HD, linea Adsl ad alta velocità per collegamenti in videoconferenza e un sistema avanzato di registrazione audiovisiva: microfoni ambientali, sistema domotico per l’audio e telecamere panoramiche ad altissima risoluzione”. Nel centro ci sono anche un’area tecnica per servizi di segreteria, erogazione di certificati e supporto. Una sala di de-briefing con tv ad alta definizione per osservare la sessione pratica nella sala di simulazione e discutere dell’intervento, lavagna elettronica per gli appunti e un sistema di televoter per test pre, durante e post sessione.
L’aspetto innovativo consiste nel fatto che la sala si può trasformare continuamente: “Come una pagina bianca dove scrivere quello che uno vuole”, precisa Camìa. E allora, si spazia dalla chirurgia generale alla radiologia interventistica fino a nefrologia, cardiologia, pediatria, neonatologia, ostetricia e ginecologia, terapia intensiva, medicina di emergenza, cardiochirurgia, chirurgia toracica e molto altro.
Oltre al Campus di Nervi, sta per partire un’altra struttura speculare: il Centro di simulazione Universitario in Medicina all’interno dell’Ospedale San Martino, diretto dal professor Claudio Launo. Un’altra sala all’avanguardia che può essere usata per training su dispositivi biomedicali innovativi, corsi di rianimazione cardio-polmonare e molto altro. Oltre alla convenzione con l’Università di Genova, Emac ha avviato una collaborazione per un progetto di telemedicina e refertazione con il Dipartimento Cardiotoracico di Pisa. “Il nostro motto è mutuato da Confucio – spiega Camìa che è anche un appassionato di filosofia orientale - Raccontamelo e me lo dimenticherò. Mostramelo e posso ricordarmelo. Coinvolgimi e capirò”.
La sala può diventare un centro dialisi, un’unità terapia intensiva, una sala operatoria e chirurgica, un ambulatorio di ecografia, di radiologia, interventistica e molto altro ancora. È allestita con le tecnologie più avanzate. Ma il paziente è un manichino: di ultima generazione, che riconosce e reagisce ai farmaci, diventa cianotico, può essere in gravidanza. Come un paziente vero. “In questo modo studenti e medici possono esercitarsi e simulare tutte le situazioni di emergenza con il massimo realismo”, spiega Mauro Camìa, amministratore delegato di Emac srl. Che ha inaugurato a giugno Emac Campus a Nervi (in via del Commercio 23 H; 0103290460/1; www.emac.it), il primo centro di simulazione avanzata in Italia. E che presenterà questa rivoluzione e la collaborazione avviata con l’Università di Genova dal 21 al 24 settembre al Congresso Nazionale di Nefrologia ai Magazzini del Cotone (Porto Antico).
A precedere il Congresso, lunedì 19 e martedì 20 settembre 2011 prenderà il via il primo corso residenziale avanzato in nefrologia interventistica sul catetere venoso centrale all’Emac Campus. Una due giorni che coinvolgerà 25 medici da tutta Italia, e prevederà una parte teorica e una pratica con esercitazioni di puntura eco-guidata su manichini eco- trasparenti, inserimento di cateteri e scenari clinici pre-programmati con complicazioni durante e dopo l’operazione.
È proprio questa, infatti, la rivoluzione di Emac: simulare in ogni dettaglio, con manichini in tutto e per tutto simili a un essere umano, interventi chirurgici, reazioni ai farmaci e ogni tipo di complicazione. “L’idea di simulazione è mutuata dall’aviazione – continua Camìa – l’obiettivo è quello di migliorare efficienza e sicurezza degli interventi. Le simulazioni, infatti, sono rivolte a specializzandi ma anche a medici esperti, infermieri, per permettere di acquisire capacità esclusive. Ci siamo ispirati al centro di simulazione di eccellenza di Pittsburgh , negli Stati Uniti . E monitoriamo tutte le innovazioni tecnologiche mondiali del settore per rendere l’esperienza clinica sempre più realistica ”.
Il Campus di via del Commercio ha dato vita il 18 giugno al primo corso di anestesia e rianimazione sui bloccanti neuromuscolari in collaborazione con l’Università di Genova, supervisionato dal professor Claudio Launo: teoria e poi studio di tre casi clinici in una sala operatoria simulata con il manichino di ultimissima generazione SimMan3G della ditta norvegese Laerdal.
Ma quali sono le tecnologie all’avanguardia messe in campo dal centro? “Ci sono una sala di regia che gestisce tutti i segnali audiovisivi e le interfacce software per fare reagire il manichino, con possibilità di registrare su supporto elettronico corsi e prove pratiche – spiega Enrico Commisso, bio-ingegnere laureato nell’Università di Genova che insieme ai colleghi fornisce supporto tecnico-medicale ai medici – poi c’è la sala di simulazione vera e propria flessibile per creare gli scenari clinici, una sala plenaria con videoproiettore full HD, linea Adsl ad alta velocità per collegamenti in videoconferenza e un sistema avanzato di registrazione audiovisiva: microfoni ambientali, sistema domotico per l’audio e telecamere panoramiche ad altissima risoluzione”. Nel centro ci sono anche un’area tecnica per servizi di segreteria, erogazione di certificati e supporto. Una sala di de-briefing con tv ad alta definizione per osservare la sessione pratica nella sala di simulazione e discutere dell’intervento, lavagna elettronica per gli appunti e un sistema di televoter per test pre, durante e post sessione.
L’aspetto innovativo consiste nel fatto che la sala si può trasformare continuamente: “Come una pagina bianca dove scrivere quello che uno vuole”, precisa Camìa. E allora, si spazia dalla chirurgia generale alla radiologia interventistica fino a nefrologia, cardiologia, pediatria, neonatologia, ostetricia e ginecologia, terapia intensiva, medicina di emergenza, cardiochirurgia, chirurgia toracica e molto altro.
Oltre al Campus di Nervi, sta per partire un’altra struttura speculare: il Centro di simulazione Universitario in Medicina all’interno dell’Ospedale San Martino, diretto dal professor Claudio Launo. Un’altra sala all’avanguardia che può essere usata per training su dispositivi biomedicali innovativi, corsi di rianimazione cardio-polmonare e molto altro. Oltre alla convenzione con l’Università di Genova, Emac ha avviato una collaborazione per un progetto di telemedicina e refertazione con il Dipartimento Cardiotoracico di Pisa. “Il nostro motto è mutuato da Confucio – spiega Camìa che è anche un appassionato di filosofia orientale - Raccontamelo e me lo dimenticherò. Mostramelo e posso ricordarmelo. Coinvolgimi e capirò”.
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