“Una macchina di fantastica fattura … è una delle poche invenzioni teatrali per le quali valga la pena di uscire la sera” … così Dario Fo battezzò l’esordio di “Tre sull’altalena” che poi, guarda caso, sarà tradotta in sedici lingue e considerata, ormai a ragion veduta, un classico moderno.
Entrano in scena, in sequenza i quattro personaggi: il Commendatore, il Capitano, il Professore ed, infine, la Donna delle pulizie.
Ognuno dei tre personaggi maschili è convinto di entrare nella stanza per incontrarsi con una diversa persona, anche perché ognuno è convinto di essere in un posto diverso.
Ma nessuna delle persone attese arriverà … arriverà solo la donna delle pulizie e così il quadro voluto dall’Autore è finalmente definito: uno spazio teatrale dove i caratteri basici della società arcaica espresse nella Commedia dell'Arte (l’Industriale/ Pantalone, ovvero il mercante che gestisce il denaro, il Professore/ Dottore custode della Cultura, il Capitano/ l’Uomo in armi ed, infine, la donna delle pulizie/ il Servitore, rappresentante il proletariato disincantato e senza speranze) conviveranno sullo stesso palco in un’atmosfera inquietante.
Quando i personaggi maschili, così diversi tra loro, realizzeranno in fasi successive di non essere nel posto dove credevano d’essere, finiranno per trovarsi uniti, pur con diverse inquietudini, dalla stessa convinzione: quella di trovarsi nell’anticamera dell’aldilà, convinzione rafforzata dall’ambiguità della Donna, il personaggio ultimo per apparizione. Perché malgrado la maschera comico- brillante, questa commedia nasconde temi tutt’altro che comici: la morte, l’esistenza di Dio! E così, mentre si ride, coinvolti dai ritmi serrati, dai colpi di scena, dall’umorismo paradossale e dall’amara ironia di questa commedia, un brivido lungo la schiena ci costringe a riflettere ed ognuno, per dirla con l’Autore, lo farà con un proprio diverso atteggiamento, filtrato o meno dalle proprie esperienze e secondo la propria struttura psicologica e culturale.
Prenotazioni, fino ad esaurimento posti al n. 320.4303372
Entrano in scena, in sequenza i quattro personaggi: il Commendatore, il Capitano, il Professore ed, infine, la Donna delle pulizie.
Ognuno dei tre personaggi maschili è convinto di entrare nella stanza per incontrarsi con una diversa persona, anche perché ognuno è convinto di essere in un posto diverso.
Ma nessuna delle persone attese arriverà … arriverà solo la donna delle pulizie e così il quadro voluto dall’Autore è finalmente definito: uno spazio teatrale dove i caratteri basici della società arcaica espresse nella Commedia dell'Arte (l’Industriale/ Pantalone, ovvero il mercante che gestisce il denaro, il Professore/ Dottore custode della Cultura, il Capitano/ l’Uomo in armi ed, infine, la donna delle pulizie/ il Servitore, rappresentante il proletariato disincantato e senza speranze) conviveranno sullo stesso palco in un’atmosfera inquietante.
Quando i personaggi maschili, così diversi tra loro, realizzeranno in fasi successive di non essere nel posto dove credevano d’essere, finiranno per trovarsi uniti, pur con diverse inquietudini, dalla stessa convinzione: quella di trovarsi nell’anticamera dell’aldilà, convinzione rafforzata dall’ambiguità della Donna, il personaggio ultimo per apparizione. Perché malgrado la maschera comico- brillante, questa commedia nasconde temi tutt’altro che comici: la morte, l’esistenza di Dio! E così, mentre si ride, coinvolti dai ritmi serrati, dai colpi di scena, dall’umorismo paradossale e dall’amara ironia di questa commedia, un brivido lungo la schiena ci costringe a riflettere ed ognuno, per dirla con l’Autore, lo farà con un proprio diverso atteggiamento, filtrato o meno dalle proprie esperienze e secondo la propria struttura psicologica e culturale.
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