venerdì, maggio 13, 2011

ANEMIA MEDITERRANEA: GENOVA-MAROCCO: UN PONTE PER LA SALUTE

Parte da Genova un progetto di informazione e prevenzione destinato e dedicato agli 11.000 rappresentanti della comunità marocchina genovese. L'iniziativa fa parte di un significativo nucleo di attività – portate avanti già da tempo soprattutto in territorio marocchino- coordinate dai Rotary genovesi, con la collaborazione scientifica dell'Ospedale Galliera di Genova.
Di questo progetto se ne parlerà – insieme alla comunità marocchina - Sabato 14 Maggio 2011 alle 10 al centro congressi dell’IREN (ex teatro Amga) in via SS. Giacomo e Filippo, con la partecipazione di autorità cittadine, dell’Ambasciatore del Marocco a Roma, e con intervento filmato della Ministro della Salute marocchino.
“Tutto comincia nel 2006 – racconta Francesco Calcagno, presidente del Rotary Club di Genova - col viaggio della speranza del piccolo Ayoub, bambino marocchino malato di Talassemia, che accompagnato dalla mamma Samira viene all’Ospedale Galliera di Genova, sede del centro di riferimento regionale per la cura dell'anemia mediterranea, portando alla luce la realtà di un paese dove centinaia di bambini all’anno muoiono per una malattia curabile”.
Il piccolo Ayoub non poteva pensare che il suo caso umanitario avrebbe dato il via a un progetto dalle grandi dimensioni. “ Il Rotary – continua Paolo Gardino, anima del progetto - si è impegnato fortemente raggiungendo importanti e soprattutto concreti risultati. Abbiamo firmato con il Ministero della salute marocchino un protocollo in cui la sanità pubblica si è impegnata a prendere in cura gratuitamente i malati di Talassemia. Non solo, oggi in Marocco sono stati attivati numerosi centri per la prevenzione e la cura della thalassemia. Un ponte di solidarietà tra Genova e il Nord Africa che prevede anche attività di formazione per medici e infermieri marocchini presso l'ospedale Galliera”.
Tra le attività che hanno permesso di raggiungere determinati obiettivi vi è stata anche la predisposizione di un piano di comunicazione e informazione in Marocco. “Questo – conclude Gardino - ci ha consentito di aumentare la consapevolezza delle cure presso tutta la popolazione”. “Con i recenti flussi migratori – spiega Gian Luca Forni, Responsabile del Centro della Microcitemia del Galliera - sono arrivati nei paesi occidentali numerosi portatori sani di emoglobinopatie, al punto che ormai si parla di emergenza sanitaria globale. Iniziative come quelle del Rotary sono importanti per fa sì che l’informazione su queste patologie si diffonda in modo corretto tra gli immigrati perché una buona informazione è fondamentale sia per la prevenzione che per una miglior integrazione”.

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