La Guardia di Finanza di Brescia ha scoperto un giro di autovelox taroccati. In pratica erano utilizzate apparecchiature non omologate o con una taratura falsata in modo da registrare una velocità superiore del 15% rispetto a quella reale. Le violazioni del codice illecitamente contestate sarebbero 82mila con indebite richieste di sanzioni per circa 11,5 milioni di euro.
Per il Codacons, a fronte di una situazione così straordinaria, deve intervenire il Governo tramite i ministeri competenti. Molti consumatori, infatti, non sapendo che le multe erano illegali e le apparecchiature truccate hanno pagato le multe e ora non possono più presentare ricorso nè al Prefetto nè al Giudice di pace, sia perchè sono passati i 60 giorni dalla notifica sia perchè gli art 203 e 204 bis del Codice della Strada stabiliscono che si possa impugnare la multa "qualora non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta". Una regola che serve a dare certezza del diritto, ma che è assolutamente ingiusta a fronte di casi come questi dove si scopre solo a posteriori di essere stati truffati.
Per questo il Governo, nel caso siano già trascorsi i 60 giorni per presentare ricorso, deve intervenire affinchè siano restituiti sia i punti della patente ingiustamente decurtati sia i proventi delle sanzioni indebitamente incassati dagli enti coinvolti nell'inchiesta.
Nel caso, invece, non siano ancora passati 60 giorni dalla notifica della multa, il Codacons invita tutti gli automobilisti multati a presentare ricorso, ma chiede anche un intervento dei Prefetti e degli enti da cui dipendono gli organi accertatori, affinchè, tramite un provvedimento di autotutela, provvedano a restituire il maltolto ai consumatori.
Il Codacons ricorda che, nell'analogo procedimento penale sui semavelox, sta sperimentando anche la costituzione di parte civile, grazie alla quale, però, non sarà possibile ottenere la restituzione diretta dei punti della patente persi, ma la restituzione, sotto forma di risarcimento, dei soldi necessari per fare il corso di recupero dei punti e di quelli corrisposti per il pagamento della multa. (fonte Codacons)
Per il Codacons, a fronte di una situazione così straordinaria, deve intervenire il Governo tramite i ministeri competenti. Molti consumatori, infatti, non sapendo che le multe erano illegali e le apparecchiature truccate hanno pagato le multe e ora non possono più presentare ricorso nè al Prefetto nè al Giudice di pace, sia perchè sono passati i 60 giorni dalla notifica sia perchè gli art 203 e 204 bis del Codice della Strada stabiliscono che si possa impugnare la multa "qualora non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta". Una regola che serve a dare certezza del diritto, ma che è assolutamente ingiusta a fronte di casi come questi dove si scopre solo a posteriori di essere stati truffati.
Per questo il Governo, nel caso siano già trascorsi i 60 giorni per presentare ricorso, deve intervenire affinchè siano restituiti sia i punti della patente ingiustamente decurtati sia i proventi delle sanzioni indebitamente incassati dagli enti coinvolti nell'inchiesta.
Nel caso, invece, non siano ancora passati 60 giorni dalla notifica della multa, il Codacons invita tutti gli automobilisti multati a presentare ricorso, ma chiede anche un intervento dei Prefetti e degli enti da cui dipendono gli organi accertatori, affinchè, tramite un provvedimento di autotutela, provvedano a restituire il maltolto ai consumatori.
Il Codacons ricorda che, nell'analogo procedimento penale sui semavelox, sta sperimentando anche la costituzione di parte civile, grazie alla quale, però, non sarà possibile ottenere la restituzione diretta dei punti della patente persi, ma la restituzione, sotto forma di risarcimento, dei soldi necessari per fare il corso di recupero dei punti e di quelli corrisposti per il pagamento della multa. (fonte Codacons)
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