L'Associazione "Sanremo sostenibile", ormai da oltre tre anni cerca di sensibilizzare cittadini e amministratori sul tema dei rifiuti, promuovendo le migliori pratiche e tecniche di gestione di essi, prima fra tutte la raccolta differenziata domiciliare porta a porta.
Per questo, abbiamo accolto con favore l'iniziativa della nostra amministrazione di far partire, seppur per pochi cittadini, un tale sistema di raccolta differenziata.
Conosciuti però i reali termini dell'appalto, abbiamo responsabilmente espresso direttamente all'assessore Fera, ai tecnici del Comune e ai responsabili della ditta Aimeri, prima che il servizio fosse avviato, le nostre forti critiche e perplessità, riguardo le modalità con cui tale iniziativa voleva essere portata avanti.
La raccolta PAP per risultare efficace, si basa su alcune regole fondamentali e, sembra davvero, che i nostri amministratori si siano impegnati per non rispettarne alcuna.
Limitare il servizio ad un perimetro ristretto della città, può essere sensato solo se propedeutico ad un allargamento del sistema a tutta la città, quando invece si tratterà di una situazione congelata per almeno i prossimi tre anni. Se viene applicata stabilmente su un numero troppo basso di utenze, come in questo caso, la raccolta porta a porta è economicamente svantaggiosa e non riesce a produrre alcun incremento significativo di RD a livello cittadino.
Inoltre, tutti gli esperti che nel tempo sono stati chiamati dalla nostra associazione a comunicare la loro esperienza sulle pratiche virtuose in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, hanno sempre sottolineato quanto sia importante, per una amministrazione, la comunicazione e la formazione verso i cittadini. Per ottenere risultati soddisfacenti occorrono mesi e mesi di incontri con la popolazione, concertazioni con gli amministratori di condominio, divulgazione di materiale informativo chiaro e dettagliato. Un contatto con l'utente quasi continuo per educarlo e formarlo su come affrontare il nuovo metodo di raccolta rifiuti.
Niente di tutto questo è accaduto: in meno di tre settimane e con pochi incontri pubblici inseriti “a forza” nella settimana del Festival, l'amministrazione ha pensato di poter informare tutta la cittadinanza sulle nuove modalità di raccolta, non soltanto per la parte interessata al porta a porta, ma anche per il resto della città che dovrà conferire i rifiuti nei nuovi cassonetti differenziati posizionati in vari punti della città. No, non cassonetti, ma ridenti “isole ecologiche”!
Cassonetti che hanno già ricevuto dai cittadini le prime critiche: realizzati in materiali ultraleggeri e quindi delicatissimi, con i fori di entrata troppo piccoli che costringono i cittadini a lasciare esternamente al cassonetto tutto ciò che non si riesce ad inserire.
E poi, dovevano proprio essere sostituti tutti i cassonetti della città?
Insomma, una informazione insufficiente, incompleta e confusa ed un progetto di raccolta approssimativo e inadeguato, che non farà che creare scontento nei cittadini, problemi di disordine e sporcizia presso i cassonetti e non solo, e che porterà come risultato una percentuale di raccolta differenziata molto molto lontana da quelli che sono i minimi di legge.
A questo proposito, solo due numeri: la ditta Aimeri si è impegnata a raggiungere percentuali di RD del 23% (e il Comune ne chiedeva ancora meno!!!!), mentre la legge prevede percentuali minime del 60%!!
E' questa la scommessa vincente del Comune di Sanremo.
Per questo, abbiamo accolto con favore l'iniziativa della nostra amministrazione di far partire, seppur per pochi cittadini, un tale sistema di raccolta differenziata.
Conosciuti però i reali termini dell'appalto, abbiamo responsabilmente espresso direttamente all'assessore Fera, ai tecnici del Comune e ai responsabili della ditta Aimeri, prima che il servizio fosse avviato, le nostre forti critiche e perplessità, riguardo le modalità con cui tale iniziativa voleva essere portata avanti.
La raccolta PAP per risultare efficace, si basa su alcune regole fondamentali e, sembra davvero, che i nostri amministratori si siano impegnati per non rispettarne alcuna.
Limitare il servizio ad un perimetro ristretto della città, può essere sensato solo se propedeutico ad un allargamento del sistema a tutta la città, quando invece si tratterà di una situazione congelata per almeno i prossimi tre anni. Se viene applicata stabilmente su un numero troppo basso di utenze, come in questo caso, la raccolta porta a porta è economicamente svantaggiosa e non riesce a produrre alcun incremento significativo di RD a livello cittadino.
Inoltre, tutti gli esperti che nel tempo sono stati chiamati dalla nostra associazione a comunicare la loro esperienza sulle pratiche virtuose in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, hanno sempre sottolineato quanto sia importante, per una amministrazione, la comunicazione e la formazione verso i cittadini. Per ottenere risultati soddisfacenti occorrono mesi e mesi di incontri con la popolazione, concertazioni con gli amministratori di condominio, divulgazione di materiale informativo chiaro e dettagliato. Un contatto con l'utente quasi continuo per educarlo e formarlo su come affrontare il nuovo metodo di raccolta rifiuti.
Niente di tutto questo è accaduto: in meno di tre settimane e con pochi incontri pubblici inseriti “a forza” nella settimana del Festival, l'amministrazione ha pensato di poter informare tutta la cittadinanza sulle nuove modalità di raccolta, non soltanto per la parte interessata al porta a porta, ma anche per il resto della città che dovrà conferire i rifiuti nei nuovi cassonetti differenziati posizionati in vari punti della città. No, non cassonetti, ma ridenti “isole ecologiche”!
Cassonetti che hanno già ricevuto dai cittadini le prime critiche: realizzati in materiali ultraleggeri e quindi delicatissimi, con i fori di entrata troppo piccoli che costringono i cittadini a lasciare esternamente al cassonetto tutto ciò che non si riesce ad inserire.
E poi, dovevano proprio essere sostituti tutti i cassonetti della città?
Insomma, una informazione insufficiente, incompleta e confusa ed un progetto di raccolta approssimativo e inadeguato, che non farà che creare scontento nei cittadini, problemi di disordine e sporcizia presso i cassonetti e non solo, e che porterà come risultato una percentuale di raccolta differenziata molto molto lontana da quelli che sono i minimi di legge.
A questo proposito, solo due numeri: la ditta Aimeri si è impegnata a raggiungere percentuali di RD del 23% (e il Comune ne chiedeva ancora meno!!!!), mentre la legge prevede percentuali minime del 60%!!
E' questa la scommessa vincente del Comune di Sanremo.
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