Associazioni di volontariato crescono. Almeno in Liguria dove alla fine del 2009 erano 1030 con un incremento di 110 nuove associazioni registrato nel triennio 2007/2009, pari ad un aumento dell’11%.
Segno di una tradizione di impegno sociale che non è mai venuta meno in Liguria, dimostrata anche attraverso il radicamento sul territorio delle numerose società di mutuo soccorso, a testimonianza di un forte impegno civile e di un bisogno di partecipazione.
Oggi le associazioni di volontariato in Liguria si sviluppano, oltre la metà nel capoluogo (il 58%), seguito dalla Provincia di Savona, con il 20% delle associazioni e da quelle di Imperia e della Spezia con l’11%. A livello regionale i settori prevalenti sono quelli sanitario e della sicurezza sociale, rispettivamente al 35% e al 31%. Seguono le associazioni operanti nei settori culturale ed educativo. Un peso minore hanno le associazioni operanti nella Protezione civile (7%) e nel settore sportivo ricreativo (4%). Il territorio genovese rispecchia l’andamento regionale con un settore della sicurezza sociale prevalente in cui si registrano 199 associazioni, seguito dal settore sanitario con 191 iscritte. Sempre a Genova e Provincia il settore educativo raggiunge il 9%, vicino alla media regionale e i settori culturale, sportivo ricreativo, ambientale e della Protezione civile hanno la stessa incidenza del dato regionale.
Nell’area savonese e spezzina invece prevale l’area sanitaria rispetto a quella della sicurezza sociale che invece appare più sviluppata nella Provincia di Imperia, dove fa registrare un peso del 42%. Sempre a Savona e alla Spezia, accanto ai due settori principali, emergono altre vocazioni: quella culturale per Savona e della Protezione civile per La Spezia, dove peraltro si registra la massima concentrazione di associazioni operanti in ambito sanitario (50%), superando la media regionale del settore (35%).
Sul fronte dell’incremento delle associazioni, la crescita maggiore è stata registrata da quelle operanti nell’ambito della sicurezza sociale e nel sanitario che rispettivamente sono aumentate di 22 unità. Un incremento significativo ha interessato anche il settore educativo che è passato da 63 associazioni iscritte nel 2007 a 83 nel 2009. Seguono il settore culturale (+17 unità) e quello ambientale (+13 unità).
“Il 2011 è l’anno europeo del volontariato – spiega l’assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi – e pertanto deve essere l’occasione per riflettere sul suo ruolo nelle comunità locali e nei rapporti con le Istituzioni. Ritengo che il volontariato sia una risorsa fondamentale che va sostenuta e valorizzata per il suo valore aggiunto che arricchisce le politiche e la responsabilità pubblica, ma che non deve essere utilizzato in via sostitutiva per la carenza dei servizi pubblici. In questo senso la mia visione si differenzia da quella del Ministro Sacconi che vede nella cultura del dono e delle responsabilità familiari un alibi per un disimpegno delle politiche pubbliche”.
“Il volontariato – continua Rambaudi – è forte dove sono forti le amministrazioni locali, nella concretizzazione di un sistema di sussidiarietà e di riconoscimento dei ruoli. In questo senso la Regione Liguria, anche attraverso le numerose leggi, riconosce il ruolo di partenariato anche in riferimento ai livelli di programmazione per questo a breve verranno definite le linee guida che riguardano le associazioni di volontariato, frutto di un lavoro di concertazione, verrà realizzata una nuova legge regionale e un nuovo albo delle associazioni, a seguito dell’azioni di ricognizione compiuta dall’osservatorio regionale”.
Segno di una tradizione di impegno sociale che non è mai venuta meno in Liguria, dimostrata anche attraverso il radicamento sul territorio delle numerose società di mutuo soccorso, a testimonianza di un forte impegno civile e di un bisogno di partecipazione.
Oggi le associazioni di volontariato in Liguria si sviluppano, oltre la metà nel capoluogo (il 58%), seguito dalla Provincia di Savona, con il 20% delle associazioni e da quelle di Imperia e della Spezia con l’11%. A livello regionale i settori prevalenti sono quelli sanitario e della sicurezza sociale, rispettivamente al 35% e al 31%. Seguono le associazioni operanti nei settori culturale ed educativo. Un peso minore hanno le associazioni operanti nella Protezione civile (7%) e nel settore sportivo ricreativo (4%). Il territorio genovese rispecchia l’andamento regionale con un settore della sicurezza sociale prevalente in cui si registrano 199 associazioni, seguito dal settore sanitario con 191 iscritte. Sempre a Genova e Provincia il settore educativo raggiunge il 9%, vicino alla media regionale e i settori culturale, sportivo ricreativo, ambientale e della Protezione civile hanno la stessa incidenza del dato regionale.
Nell’area savonese e spezzina invece prevale l’area sanitaria rispetto a quella della sicurezza sociale che invece appare più sviluppata nella Provincia di Imperia, dove fa registrare un peso del 42%. Sempre a Savona e alla Spezia, accanto ai due settori principali, emergono altre vocazioni: quella culturale per Savona e della Protezione civile per La Spezia, dove peraltro si registra la massima concentrazione di associazioni operanti in ambito sanitario (50%), superando la media regionale del settore (35%).
Sul fronte dell’incremento delle associazioni, la crescita maggiore è stata registrata da quelle operanti nell’ambito della sicurezza sociale e nel sanitario che rispettivamente sono aumentate di 22 unità. Un incremento significativo ha interessato anche il settore educativo che è passato da 63 associazioni iscritte nel 2007 a 83 nel 2009. Seguono il settore culturale (+17 unità) e quello ambientale (+13 unità).
“Il 2011 è l’anno europeo del volontariato – spiega l’assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi – e pertanto deve essere l’occasione per riflettere sul suo ruolo nelle comunità locali e nei rapporti con le Istituzioni. Ritengo che il volontariato sia una risorsa fondamentale che va sostenuta e valorizzata per il suo valore aggiunto che arricchisce le politiche e la responsabilità pubblica, ma che non deve essere utilizzato in via sostitutiva per la carenza dei servizi pubblici. In questo senso la mia visione si differenzia da quella del Ministro Sacconi che vede nella cultura del dono e delle responsabilità familiari un alibi per un disimpegno delle politiche pubbliche”.
“Il volontariato – continua Rambaudi – è forte dove sono forti le amministrazioni locali, nella concretizzazione di un sistema di sussidiarietà e di riconoscimento dei ruoli. In questo senso la Regione Liguria, anche attraverso le numerose leggi, riconosce il ruolo di partenariato anche in riferimento ai livelli di programmazione per questo a breve verranno definite le linee guida che riguardano le associazioni di volontariato, frutto di un lavoro di concertazione, verrà realizzata una nuova legge regionale e un nuovo albo delle associazioni, a seguito dell’azioni di ricognizione compiuta dall’osservatorio regionale”.
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