I militari della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Imperia e Sanremo hanno condotto, nell’ambito di una operazione complessa denominata “Maggio 2012”, organizzata dalla Direzione Marittima di Genova – 1° C.C.A.P. (Centro Controllo Area Pesca) sull’intero territorio della Liguria e delle province piemontesi, lombarde ed emiliano romagnole di competenza, un’intensa attività di controllo sia in mare che a terra lungo tutta la filiera ittica, nella specifica ottica di tutelare il consumatore finale, al fine di migliorare la consapevolezza in fase di acquisto, nonché gli operatori del settore, evitando la concorrenza sleale di chi opera al di fuori delle norme previste per l’intera filiera.
L’operazione, già iniziata nei primi quindici giorni del mese di Maggio, ha avuto il proprio culmine nei giorni 29, 30 e 31. L’attenzione è stata focalizzata sulla pesca non professionale (sportiva/ricreativa), al fine di contrastare i comportamenti “contra legem” posti in essere da pescatori non professionali, quali uso di attrezzi non consentiti e commercializzazione del rispettivo pescato. In totale 203 i controlli condotti dai team ispettivi specializzati ai punti di sbarco, oltre che in ristoranti, pescherie, centri commerciali e mercati ittici della provincia di Imperia e di Cuneo. Nella provincia piemontese è stata effettuata anche una capillare attività di polizia preventiva intesa ad illustrare, anche in concreto, agli operatori del settore come le vigenti normative tecnico/sanitarie vadano correttamente applicate. Sono state pertanto chiarite varie tematiche quali le modalità di riconoscimento delle specie maggiormente a rischio di possibili frodi alimentari, la normativa in materia di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti ittici, le caratteristiche di freschezza o meno degli esemplari, etc..
In provincia di Imperia, grazie alla consueta ottima sinergia con i veterinari dell’Asl 1, sono stati sequestrati circa 20 kg di pescato (palamita, gamberi, chele di granchio) dalla dubbia provenienza e/o igienicamente non in regola. Inoltre sono stati rilevati n°9 verbali amministrativi per un ammontare complessivo di circa 15.000 euro. Un importatore della provincia di Savona è stato diffidato dal commercializzare/cedere, fino alla data in cui interverranno tecnici Asl per il campionamento e le analisi molecolari, tutti i colli relativi ai prodotti oggetto di indagini per presunta frode in commercio (Platessa e Halibut).
Un particolare filone dell’operazione si è svolto sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Sanremo che, dopo un controllo del nucleo pesca del locale Ufficio Circondariale Marittimo ad un noto esercizio commerciale specializzato nella vendita di prodotti di provenienza orientale in Sanremo, ove era già stato sottoposto a sequestro per frode in commercio un totale di circa 40 kg di prodotto ittico congelato, ha ravvisato l’opportunità di sottoporre a specifica verifica un importatore nazionale. Tale attività, svolta nella provincia di Milano congiuntamente al nucleo pesca della Direzione Marittima di Genova, ha portato al sequestro di ben 18 tonnellate di prodotti ittici, tutti venduti illecitamente attribuendo ai prodotti orientali nomi di pesci locali, ingannando così l’ignaro consumatore. Il rappresentante legale della Società di import-export è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione prevista dall’articolo 515 del Codice Penale per “frode nell’esercizio del commercio”. Tutto il prodotto è stato inoltre campionato dall’ASL di Milano 1 – Rho per accertarne l’idoneità al consumo umano, nonché l’effettiva provenienza e specie.
Di fondamentale importanza sono le segnalazioni dei consumatori, oggi sempre più attenti a comunicare alla Capitaneria di Porto etichettature non corrette o situazioni critiche. Sono state controllate inoltre reti e attività di pesca in mare da parte dei pescatori locali, risultati in regola con le vigenti normative.
L’operazione, già iniziata nei primi quindici giorni del mese di Maggio, ha avuto il proprio culmine nei giorni 29, 30 e 31. L’attenzione è stata focalizzata sulla pesca non professionale (sportiva/ricreativa), al fine di contrastare i comportamenti “contra legem” posti in essere da pescatori non professionali, quali uso di attrezzi non consentiti e commercializzazione del rispettivo pescato. In totale 203 i controlli condotti dai team ispettivi specializzati ai punti di sbarco, oltre che in ristoranti, pescherie, centri commerciali e mercati ittici della provincia di Imperia e di Cuneo. Nella provincia piemontese è stata effettuata anche una capillare attività di polizia preventiva intesa ad illustrare, anche in concreto, agli operatori del settore come le vigenti normative tecnico/sanitarie vadano correttamente applicate. Sono state pertanto chiarite varie tematiche quali le modalità di riconoscimento delle specie maggiormente a rischio di possibili frodi alimentari, la normativa in materia di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti ittici, le caratteristiche di freschezza o meno degli esemplari, etc..
In provincia di Imperia, grazie alla consueta ottima sinergia con i veterinari dell’Asl 1, sono stati sequestrati circa 20 kg di pescato (palamita, gamberi, chele di granchio) dalla dubbia provenienza e/o igienicamente non in regola. Inoltre sono stati rilevati n°9 verbali amministrativi per un ammontare complessivo di circa 15.000 euro. Un importatore della provincia di Savona è stato diffidato dal commercializzare/cedere, fino alla data in cui interverranno tecnici Asl per il campionamento e le analisi molecolari, tutti i colli relativi ai prodotti oggetto di indagini per presunta frode in commercio (Platessa e Halibut).
Un particolare filone dell’operazione si è svolto sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Sanremo che, dopo un controllo del nucleo pesca del locale Ufficio Circondariale Marittimo ad un noto esercizio commerciale specializzato nella vendita di prodotti di provenienza orientale in Sanremo, ove era già stato sottoposto a sequestro per frode in commercio un totale di circa 40 kg di prodotto ittico congelato, ha ravvisato l’opportunità di sottoporre a specifica verifica un importatore nazionale. Tale attività, svolta nella provincia di Milano congiuntamente al nucleo pesca della Direzione Marittima di Genova, ha portato al sequestro di ben 18 tonnellate di prodotti ittici, tutti venduti illecitamente attribuendo ai prodotti orientali nomi di pesci locali, ingannando così l’ignaro consumatore. Il rappresentante legale della Società di import-export è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione prevista dall’articolo 515 del Codice Penale per “frode nell’esercizio del commercio”. Tutto il prodotto è stato inoltre campionato dall’ASL di Milano 1 – Rho per accertarne l’idoneità al consumo umano, nonché l’effettiva provenienza e specie.
Di fondamentale importanza sono le segnalazioni dei consumatori, oggi sempre più attenti a comunicare alla Capitaneria di Porto etichettature non corrette o situazioni critiche. Sono state controllate inoltre reti e attività di pesca in mare da parte dei pescatori locali, risultati in regola con le vigenti normative.
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