Proseguono con forza i progetti di solidarietà in Nepal e a Capo Verde curati dalla onlus genovese L’Albero dei Sorrisi (Internet: www.alberodeisorrisi.org ), realtà fondata dal Dott. Mario Camia come costola della sua azienda Emac S.r.l. (Via del Commercio 25, Genova Nervi, tel. 010 3290411; Internet: www.emac.it ). Confermandosi come realtà ormai consolidata sul territorio, L’Albero dei Sorrisi ha presentato nei giorni scorsi, per quanto riguarda il Nepal, un ambizioso progetto, che riguarda il distretto di Dhading per i prossimi tre anni. In questa zona saranno supportate ottanta famiglie della comunità degli “spaccapietre”. Camia illustra il progetto e racconta la storia di queste persone, dopo averle conosciute di persona e aver visitato i loro insediamenti. «Si tratta - racconta - di persone senza una fissa dimora, che si spostano in diverse zone del Nepal, in cerca di lavoro. La loro meta sono i fiumi, in particolare dove si concentrano i massi, fatti rotolare dalla forza delle acque durante la stagione dei monsoni. Queste persone spaccano a mano le pietre per fare il ghiaione, riempiendo le varie cuffe, che vengono poi ritirate da appositi automezzi. Quando passano, pagano dieci centesimi di euro a cuffa. Praticamente, il lavoro di queste persone è pagato cinque centesimi all’ora, perché per riempire una cuffa occorrono due ore di lavoro. È chiaro che, con queste entrate, vivono in condizioni precarie assolutamente drammatiche». Ecco allora che L’Albero dei Sorrisi Onlus, insieme all’associazione Apeiron (Internet: www.apeiron-aid.org ), ha identificato ottanta famiglie e per ciascuna di essere ha donato una coppia di maialini: «Abbiamo insegnato a queste famiglie - prosegue Camia - ad allevare questi animali, in modo che possano trarre il loro sostentamento anche da una economia “alternativa” allo spaccare le pietre ma ad una condizione: non farsi più aiutare dai bambini che devono invece frequentare la scuola. I più virtuosi hanno fatto riprodurre gli animali: alcuni li hanno venduti, altri li hanno tenuti. In questo modo, sono riusciti a migliorare un po’ le loro condizioni di vita, rispetto al solo spaccare le pietre. Un nostro referente locale sta seguendo e continuerà a seguire da vicino questa operazione». Sempre per il Nepal, ecco l’altro progetto de L’Albero dei Sorrisi Onlus: «Andiamo avanti con il progetto della scuola elementare per sessantadue bambini nella valle di Katmandu, nel distretto di Kavre. Questo piano è iniziato nel 2009: abbiamo ricostruito la scuola, dato tutta la fornitura e finanziato il pagamento di un insegnante di inglese per migliorare la qualità del livello di istruzione». Nel recente viaggio in Nepal, Camia ha avuto l’opportunità di allargare il campo delle sue conoscenze: «Ho incontrato - spiega - un primario ortopedico della zona, che ha costruito, con la collaborazione di sessanta investitori, un ospedale nuovo di zecca di quattordici piani a Katmandu per un investimento di 36 milioni di dollari. Un moderno nosocomio internazionale, per evitare che i ricchi nepalesi vadano a operarsi fuori nazione e produrre invece reddito e posti di lavoro localmente. Ma ha fatto un’altra cosa grandiosa: una quota degli utili dell’ospedale viene reinvestita per i poveri, in modo che tutti possano avere accesso alle cure». Quanto a Capo Verde, L’Albero dei Sorrisi Onlus è impegnata, insieme a Padre Ottavio dei Missionari dell’AMSES di Fossano, nella costruzione di un asilo per trenta bambini alle pendici del vulcano dell’isola di Fogo. «L’Albero dei Sorrisi Onlus - dice Camia - da anni collabora con i Padri Cappuccini di Fossano e ha accolto l’idea di costruire un asilo dal nulla. Il nostro finanziamento è stato di circa venticinquemila euro. Contiamo di fare l’inaugurazione ufficiale a novembre».
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