Il 6 marzo nel Teatro dell’Opera alle ore 16.30 Carlo Martigli illustra il volume :”L’eretico”. Introduce l’autore Ito Ruscigni.
Dalla Prefazione al libro.
Eresia deriva dal greco haìresis, cioè scegliere. L'eretico, quindi, era una persona che sceglieva dopo aver pensato alle diverse opzioni a disposizione, come racconta Carlo Martigli, autore di questo pregevole romanzo storico caratterizzato da una forte componente di esoterismo, approfondendo le tematiche che aveva già trattato nel libro: “L'ultimo custode”.
La vicenda narrata si svolge nella Firenze del 1497, a tre anni di distanza dalla morte, in circostanze misteriose, del celebre Pico della Mirandola, il filosofo e teologo su cui si poggiava la speranza di trovare finalmente un accordo tra le varie religioni in lotta che si contendono tra loro la fede dei credenti. Nella città di Firenze il potere è in mano a Girolamo Savonarola, frate appartenente all'ordine dei domenicani, un uomo che predica il sacrificio e che si scaglia contro tutte le ricchezze della città, comprese quelle culturali. Sembra quasi che il frate intenda cancellare tutte le testimonianze lasciate da Pico della Mirandola. Forse desidera nascondere agli occhi del mondo un tremendo segreto che si cela tra le righe delle opere del teologo. Nel frattempo, tra le montagne del Tibet, due monaci si mettono in cammino verso l'occidente. Portano con loro una testimonianza incredibile, le parole dell'uomo che si faceva chiamare Issa, e che trascorse gli anni della giovinezza nella loro terra, per apprendere la profonda saggezza orientale, lo stesso uomo che poi, una volta tornato in Palestina, con il nome di Gesù, cambiò il modo di pensare del mondo intero.
Dalla Prefazione al libro.
Eresia deriva dal greco haìresis, cioè scegliere. L'eretico, quindi, era una persona che sceglieva dopo aver pensato alle diverse opzioni a disposizione, come racconta Carlo Martigli, autore di questo pregevole romanzo storico caratterizzato da una forte componente di esoterismo, approfondendo le tematiche che aveva già trattato nel libro: “L'ultimo custode”.
La vicenda narrata si svolge nella Firenze del 1497, a tre anni di distanza dalla morte, in circostanze misteriose, del celebre Pico della Mirandola, il filosofo e teologo su cui si poggiava la speranza di trovare finalmente un accordo tra le varie religioni in lotta che si contendono tra loro la fede dei credenti. Nella città di Firenze il potere è in mano a Girolamo Savonarola, frate appartenente all'ordine dei domenicani, un uomo che predica il sacrificio e che si scaglia contro tutte le ricchezze della città, comprese quelle culturali. Sembra quasi che il frate intenda cancellare tutte le testimonianze lasciate da Pico della Mirandola. Forse desidera nascondere agli occhi del mondo un tremendo segreto che si cela tra le righe delle opere del teologo. Nel frattempo, tra le montagne del Tibet, due monaci si mettono in cammino verso l'occidente. Portano con loro una testimonianza incredibile, le parole dell'uomo che si faceva chiamare Issa, e che trascorse gli anni della giovinezza nella loro terra, per apprendere la profonda saggezza orientale, lo stesso uomo che poi, una volta tornato in Palestina, con il nome di Gesù, cambiò il modo di pensare del mondo intero.
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