lunedì, dicembre 13, 2010

FARMACI: A 10 ANNI DA INTRODUZIONE 1 ITALIANO SU 10 USA GENERICI

Secondo dati resi noti oggi nell'ambito della presentazione di un volume sui farmaci generici, un cittadino su dieci in Italia li utilizza. Era, invece, uno su cento a preferirli dieci anni fa quando questi medicinali furono introdotti nel nostro Paese.
Per il Codacons siamo ben lungi da percentuali accettabili di stampo europeo. La realtà è che i medici di base persistono nel non voler prescrivere i farmaci equivalenti ed i farmacisti, dopo l'iniziale applicazione del decreto Storace (maggio 2005) che li costringeva ad informare il paziente della presenza in commercio dei medicinali aventi uguale composizione in principi attivi, si sono ormai dimenticati di farlo regolarmente.
Per questo il Codacons chiede al ministro della Salute Ferruccio Fazio di intervenire con un decreto che rilanci ed incentivi i farmaci equivalenti, stabilendo ad esempio sanzioni per i farmacisti che non li consigliano e convocazioni presso le Asl per i medici che non li prescrivono.
Sempre secondo questo studio, inoltre, solo per il 13% dei principi attivi in commercio esiste il generico corrispondente, come alternativa per il paziente. Ecco perchè il ministro Fazio dovrebbe affrontare anche il problema della durata eccessiva che viene concessa alle industrie farmaceutiche per sfruttare i loro brevetti, durata che ritarda l'introduzione dei farmaci equivalenti ed il conseguente risparmio.
Ricordiamo, infine, che in Italia i prezzi dei farmaci equivalenti sono più alti del 25% della media dei prezzi europei e questo perchè le industrie da un lato sfruttano la scarsa concorrenza nel settore per imporre prezzi più alti rispetto al resto d'Europa e dall'altro perchè compensano quanto fanno risparmiare allo Stato per i prezzi dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale (classe A e H), rivalendosi sui poveri consumatori ed innalzando i prezzi di tutti gli altri medicinali (fascia C, Sop e Otc). Anche di questo dovrebbe farsi carico il Governo, ad esempio consentendo subito di vendere nei supermercati non solo i farmaci da banco ma, come minimo, anche i farmaci di fascia «C». (Fonte Codacons)

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