Per la celebrazione della Domenica delle Palme, oggi 28 marzo 2010, si è rinnovata la tradizione dei parmureli in Vaticano.
Le delegazioni della Città delle Palme e della Città dei Fiori hanno rinnovato così il privilegio ottenuto da Capitan Bresca nel 1586. Quando venne eretto l’obelisco egizio, che ancora oggi domina piazza San Pietro, egli sfidò il silenzio imposto da Papa Sisto V con il famoso “Aiga ae corde!”. L’avvertimento di bagnare le funi tese e surriscaldate, che stavano per cedere, gli valse il privilegio papale di fornire al Vaticano i parmureli per la cerimonia di benedizione delle palme, la domenica precedente la Santa Pasqua. Essi giungevano a Roma via mare e, alla foce del Tevere, l’imbarcazione che li trasportava innalzava un parmurelu sull’albero maestro. Tale “bandiera” le conferiva il diritto di precedenza su ogni altro natante, in virtù dell’importanza del privilegio di Capitan Bresca.
I parmureli erano accompagnati dall’opera “Nel mito di Capitan Bresca” della pittrice Tiziana Di Cicco. Ogni parmurelo infatti, reca l’illustrazione creata dall’artista per descrivere la storia di Capitan Bresca. Al centro dell’opera l’obelisco e le funi della leggenda, incorniciate da una foglia di palma ed un parmurelu, a raffigurare la trasformazione della pianta, che dallo stato naturale, attraverso l’intreccio realizzato da mani esperte, diventa parmurelu.
Le delegazioni della Città delle Palme e della Città dei Fiori hanno rinnovato così il privilegio ottenuto da Capitan Bresca nel 1586. Quando venne eretto l’obelisco egizio, che ancora oggi domina piazza San Pietro, egli sfidò il silenzio imposto da Papa Sisto V con il famoso “Aiga ae corde!”. L’avvertimento di bagnare le funi tese e surriscaldate, che stavano per cedere, gli valse il privilegio papale di fornire al Vaticano i parmureli per la cerimonia di benedizione delle palme, la domenica precedente la Santa Pasqua. Essi giungevano a Roma via mare e, alla foce del Tevere, l’imbarcazione che li trasportava innalzava un parmurelu sull’albero maestro. Tale “bandiera” le conferiva il diritto di precedenza su ogni altro natante, in virtù dell’importanza del privilegio di Capitan Bresca.
I parmureli erano accompagnati dall’opera “Nel mito di Capitan Bresca” della pittrice Tiziana Di Cicco. Ogni parmurelo infatti, reca l’illustrazione creata dall’artista per descrivere la storia di Capitan Bresca. Al centro dell’opera l’obelisco e le funi della leggenda, incorniciate da una foglia di palma ed un parmurelu, a raffigurare la trasformazione della pianta, che dallo stato naturale, attraverso l’intreccio realizzato da mani esperte, diventa parmurelu.
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