Giovedì 1 aprile, Joe's Pub, alle ore 21.30 SOLO - dal vivo - Gianmaria Testa, chitarra-voce solista h
Dopo decine di concerti solisti in tutta Europa, cantando esclusivamente in italiano, Gianmaria Testa sbarca negli States per un concerto al mitico Joe's Pub di New York. SOLO-dal vivo è un concerto che restituisce alle canzoni di Gianmaria Testa la stessa emozione di quando sono nate: semplicemente, per chitarra e voce. In quell’equilibrio perfetto di testo, melodia ed armonia che da solo sa reggere il tutto.
“Quelli come me incominciano da soli a battagliare una chitarra. Finché il legno si svernicia e le dita si scavano di corde. Qualche dritta di un amico è benvenuta, ma il grosso è testarda vocazione all’addomesticamento di qualcosa che senti anarchico e selvatico. Poi la fatica solitaria diventa una frontiera: se l’attraversi ti rimane addosso una malattia di canzoni. Così è andata per me e forse così doveva andare, con la chitarra da accompagnamento e compagnia. E avrei suonato e cantato comunque. Con o senza dischi, con o senza pubblico. Per questo nei concerti non patisco affanni, mi dico che è un incontro da onorare. Gente che è partita da casa apposta, qualcuno per caso, da non far pentire.”
Dopo decine di concerti solisti in tutta Europa, cantando esclusivamente in italiano, Gianmaria Testa sbarca negli States per un concerto al mitico Joe's Pub di New York. SOLO-dal vivo è un concerto che restituisce alle canzoni di Gianmaria Testa la stessa emozione di quando sono nate: semplicemente, per chitarra e voce. In quell’equilibrio perfetto di testo, melodia ed armonia che da solo sa reggere il tutto.
“Quelli come me incominciano da soli a battagliare una chitarra. Finché il legno si svernicia e le dita si scavano di corde. Qualche dritta di un amico è benvenuta, ma il grosso è testarda vocazione all’addomesticamento di qualcosa che senti anarchico e selvatico. Poi la fatica solitaria diventa una frontiera: se l’attraversi ti rimane addosso una malattia di canzoni. Così è andata per me e forse così doveva andare, con la chitarra da accompagnamento e compagnia. E avrei suonato e cantato comunque. Con o senza dischi, con o senza pubblico. Per questo nei concerti non patisco affanni, mi dico che è un incontro da onorare. Gente che è partita da casa apposta, qualcuno per caso, da non far pentire.”
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