Il Pokerstars.it European Poker Tour ha portato a Sanremo una ventata di ottimismo con i suoi 1300 pokeristi e un indotto di quattromila persone, tra giocatori ed accompagnatori. Per la casa da gioco tutto questo si è trasformato in un incasso finale mensile, grazie anche al periodo pasquale e al ponte del 25 aprile, pari a € 8.600.000 con un aumento percentuale del 19% rispetto allo stesso mese del 2008. Le slot machines hanno incassato € 4.700.000 con un incremento percentuale del 6% e i giochi tradizionali hanno chiuso con € 3.900.000 pari al 41% di incremento sempre rispetto al 2008.Dall’inizio dell’anno la casa da gioco ha introitato € 27.900.000 con un decremento del 7% rispetto al 2008, un dato positivo se si considera che a marzo il decremento era intorno al 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.Commenta il presidente di Casinò Spa, Donato Di Ponziano: “I recenti successi (Torneo di Poker con più di 1300 partecipati ed almeno altrettanti accompagnatori, con un indotto almeno pari per la città a quello creato dal Festival di Sanremo) ottenuti a costo di grandi sacrifici economici e qualche piccolo miracolo nella motivazione e gestione del personale, non possono nascondere la difficile realtà che il Casinò sta vivendo.Per raggiungere questo risultato, estremamente positivo per la città come hanno attestato gli operatori turistici e commerciali, abbiamo dovuto far arrivare 1300 persone, anzi giocatori, che accompagnati hanno prodotto un indotto tre volte superiore, un’operazione che ha comportato per noi un notevole impegno economico. Abbiamo saputo costruire un valido motivo per soggiornare a Sanremo, abbiamo cercato i clienti per noi e per la città. E’ stata una scelta vincente che ancora una volta evidenza quanto sia indispensabile non solo organizzare eventi mirati e 'dedicati alle finalità di gioco' ma anche investire risorse nelle strategie di rilancio che, come hanno dimostrato i risultati, sappiamo assumere ed attuare.Il vero problema, però, in questo momento di congiuntura economica, è l’impossibilità per Casinò Spa, la società che gestisce la casa da gioco di ottenere le risorse finanziarie per affrontare l’emergenza del mercato e consolidare i risultati ottenuti. E’ una situazione che si trascina dal 2004, quando Casinò Spa ha chiuso il bilancio con la prima perdita d‘esercizio nonostante il Casinò registrasse incassi da record. Casinò spa ha dovuto fronteggiare la recessione del mercato senza un forte capitale sociale, con la necessità di continue ricapitalizzazioni.Il Casinò di Sanremo si trova ormai stretto tra la crisi di settore datata e riconducibile alla maturità del prodotto offerto, la concorrenza spietata ed impari dei giochi pubblici riconducibili ai Monopoli di Stato attraverso i numerosissimi concessionari, l’oggettiva insufficienza della proposta turistica cittadina e provinciale, la congiuntura economica negativa, e, infine e soprattutto, il fabbisogno finanziario del Comune di Sanremo, il cui bilancio è stato reso nel tempo sempre più dipendente dalle entrate della Casa da Gioco (che dovrebbero essere considerate mere entrate straordinarie di incerto ammontare).Le necessità legate alla spesa corrente del Comune, che ha dapprima impedito l’esecuzione, nei decenni scorsi, degli investimenti necessari per la piena valorizzazione della Casa da Gioco, oggi non consentono la realizzazione delle azioni gestionali necessarie per la continuità aziendale e, in prospettiva, per la salvaguardia della capacità occupazionale e del suo potenziale di indotto. Al contrario: mentre ci si batte per cercare le condizioni per la sopravvivenza futura dell’Azienda, ci si deve scontrare con i richiami dell’Ente locale, che chiede di apportare ulteriori tagli alle spese, da tempo e più volte ridotte. In questo modo si impoverisce l’Azienda, si pregiudica il suo destino, e con il suo anche quello dell’economia cittadina e del bilancio comunale. Non si deve soffocare il polmone che alimenta la città.E’ improcrastinabile per il rilancio della casa da gioco un cambiamento radicale: l’amministrazione comunale deve fornire a Casinò Spa gli strumenti operativi per essere competitiva sul mercato, con un’opportuna ricapitalizzazione, attraverso la revisione delle clausole della convenzione, finalizzando parte delle risorse che arrivano dal Casinò a strutture e progetti di natura turistica, come era stato stabilito nelle motivazioni che hanno portato all’apertura del Casinò. E’ una strada che gli enti proprietari delle altre case da gioco italiane hanno già intrapreso. In sintesi si deve superare il dualismo tra il Casinò di Sanremo che incassa anche se in maniera minore e Casinò spa, società di gestione, che chiude il suo bilancio in perdita. Il Casinò deve essere gestito anche razionalizzando le spese ma con la possibilità di creare grandi eventi, come l’EPT, che abbiano ricadute importanti sugli incassi e sulla città e che senza investimenti non si possono fare. Solo così - conclude Di Ponziano - si può sperare che il Casinò torni ad essere volano economico e cuore della politica turistica cittadina.”
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