Questa sera al Teatro dell'Opera del Casinò, concerto di beneficenza dei Cori di Ceriana a favore delle popolazioni della Val di Vara. Ceriana, nota per le sue tradizioni corali e culturali, ha vissuto undici anni fa la catastrofe di un evento calamitoso che ha spezzato due vite umane: da quel giorno mai si è assopito il senso di solidarietà e di condivisione di dolore verso quelle terre e quelle popolazioni che subiscono tragedie simili.Per questo motivo l’associazione “Pro Ceriana” e le corali del paese “che canta” hanno deciso di proporre questo evento, intitolato “Ceriana canta per Rocchetta Vara”: l’intero ricavato del concerto sarà devoluto alla comunità di Rocchetta Vara, che come quasi tutti i comuni della Val di Vara, è stato pesantemente colpito dall'alluvione di martedì 25 Ottobre.Interverranno all’evento il sestetto “Lajò”, la corale delle Mamme Canterine, le Garsune de “Seriana”, la Compagnia Baradàn, il Coro della Valle e la Compagnia “Sacco”.La biglietteria al Casinò (ingresso 10 €) sarà aperta a partire dalle ore 19:30.I cori di Ceriana rappresentano la testimonianza più viva delle tradizioni polivolcali del Ponente Ligure. La tradizione musicale di Ceriana pone le sue radici nel medioevo ed è strettamente legata al culto di Maria: al 1200, epoca di fondazione della prima “Chiesetta Rustica” della Villa, si fa risalire la composizione dell’antichissima lauda “Maria, a bambinèla”, primo di una lunga serie di testi musicati, destinati all’invocazione della Madre di Gesù. La vocazione della gente di Ceriana che si identifica e si riconosce in queste arti, è testimoniata dall’attività dei Cori, della Compagnia Teatrale e delle altre associazioni che sono parte integrante della vita stessa del paese. Un rilievo assoluto è da attribuire alle Confraternite che accompagnano la crescita fisica e spirituale di ogni cerianese, di cui il canto è elemento fondamentale. Così come lo è, nell’ambito delle funzioni religiose, il recupero delle antiche e recenti laude.Caratteristica fondamentale del canto cerianasco sia sacro che profano è la tecnica, studiatissima, del “Basso di Bordone”. Canto “a cappella”, eseguito liberamente dai cantori, senza maestro, normalmente in cerchio durante i concerti, o intorno ad un tavolo - quando in occasione delle numerosissime feste di Ceriana - spesso si formano spontanei gruppi di canto.Nella seconda metà del XX secolo eminenti etnomusicologi hanno tentato di individuare l’origine di questo stile di canto, presente fino agli anni ‘70 anche in altre località del ponente ligure, ma ormai eseguito, con certezza, solo a Ceriana. Proprio in virtù di questa unicità, Ceriana è definito uno dei due poli della tradizione canora e popolare della Liguria, insieme a Genova e ai suoi “Trallallero”. Hanno esaminato e registrato i nostri canti studiosi di fama internazionale quali: Alan Lomax (Stati Uniti), Diego Carpitella, Luciano Berio, Roberto Leydi, Edward Neil, Mauro Balma, Paolo Giardelli, Giovanna Marini, e tanti altri.Tramandati oralmente di generazione in generazione, i canti narrano di vicende amorose o cavalleresche ambientate in epoca pre-unitaria e chiaramente appaiono come testi concepiti ben prima del 1861. Di questi ultimi non si conosce l’autore, mentre tantissimi altri sono stati composti da cerianaschi, alcuni ancora viventi. A testimonianza di questa tradizione canora, è vigorosa l'attività dei Cori di Ceriana che ancora oggi si fanno promotori della diffusione della cultura del borgo in ogni parte del Mondo.
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