Pregiudizio, volevo dirti due parole...Monologo sul tema del pregiudizio
Sullo sfondo di una scena spoglia, probabilmente in una piccola stanza, un uomo cammina lentamente nella penombra, dando libero sfogo ai propri pensieri, rivolgendosi verso l’angolo più scuro della stanza, come se volesse parlare con qualcuno nascosto nel buio.
“Guardaci, ascoltaci: non puoi ignorarci per sempre.
Non farti scudo di ciò che abbiamo fatto;
Consideraci solo per ciò che siamo: esseri umani!
È facile soffocare il nostro urlo, tramutarlo in tonfo sordo,
nel silenzio ottuso della tua indifferenza.
Ma noi non molliamo! Non possiamo permetterti di negare
la nostra dignità… no!
Ma davvero credi che non vediamo, che non sentiamo,
che non verremo a sapere?
La tua ossessione di avere tutto sotto controllo…
Non sei che il frutto della paura che acceca i pensieri, impostore!
Ti fregi di una corona, per sentirti più grande, mentre ci calpesti.
Il tuo manifesto è: psicosi collettiva.
Dovremmo soccombere al tuo giogo, mentre tu, subdolo, ti insinui nella testa della gente,
e, rendendoci invisibili, ci esili dalla società, precludendoci ogni riscatto, ogni libertà…no!
Noi lotteremo! Per un futuro migliore, per una società più aperta, per un mondo più giusto.
Per un nuovo giorno per tutti.”
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