Venerdì 17 Dicembre, a Loano, si terrà l’ultimo appuntamento dell’edizione 2010 di “Libri sotto l’albero - un tè con l’autore”, promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano e curato dalla giornalista de “La Gazzetta di Loano” Graziella Frasca Gallo.
Alle ore 18.00, nella sala Consiliare di Palazzo Doria, la rassegna, dedicata alla Liguria e agli autori liguri, ospiterà Mario Dentone con la sua ultima opera narrativa “Il padrone delle onde” (Edizione Mursia, 2010).
Ristampato già due volte, il romanzo racconta la Liguria del XIX secolo e l’avventurosa vita di Geppin, il mozzo che diventò comandante. L’idea nasce da un vecchio volume, “Capitani di mare e bastimenti di Liguria del secolo XIX”, scritto nel 1939 da Gio Bono Ferrari, storico della marineria. Nel capitolo dedicato ai capitani e armatori di velieri di Moneglia Ferrari traccia una breve biografia di un uomo vissuto in totale simbiosi con il mare: Giuseppe Vallaro.
La storia di Geppin, si trasforma grazie alla fantasia di Mario Dentone in un romanzo di mare e d’avventura, di predoni e naviganti, di miseria e amore.
Geppin, che da piccolo si spaccava la schiena come zavorratore, caricando sabbia per i grandi velieri oceanici, sognava l’orizzonte sempre più in là, dove può spingersi lo sguardo.
Un giorno prese il largo e cominciò la sua avventura: il porto di Genova e le barche, la piccola lancia a remi, il leudo, la tartana per il primo viaggio da comandante, fino a diventare vero capitano di lungo corso su un brigantino. Così fu la vita di Giuseppe Vallaro venuto al mondo a u cantu da groga, “l’angolo della gloria”, a Moneglia. Per tutti fu sempre e solo Geppin, padrone di barchi, di onde e di vento e protagonista della grande epopea ottocentesca dei marittimi liguri.
Mario Dentone, nato nel 1947, non si è mai allontanato dalla Riviera Ligure di Levante: Riva Trigoso, dove è cresciuto, e Moneglia, dove vive. È autore di alcuni romanzi, tra cui “Equilibrio” (1981, vincitore del premio Rapallo-Prove) e “La Badessa di Chiavari” (2007), di testi teatrali e saggi, tra cui “Luigi Tenco. Per la testa grandi idee” (2008), e ha contribuito a sceneggiature televisive e cinematografiche. Collabora alle cattedre di Storia del Teatro presso l’Università di Genova e di Scrittura creativa presso il polo universitario di Savona.
L’incontro si chiuderà con tè e pasticcini.
Alle ore 18.00, nella sala Consiliare di Palazzo Doria, la rassegna, dedicata alla Liguria e agli autori liguri, ospiterà Mario Dentone con la sua ultima opera narrativa “Il padrone delle onde” (Edizione Mursia, 2010).
Ristampato già due volte, il romanzo racconta la Liguria del XIX secolo e l’avventurosa vita di Geppin, il mozzo che diventò comandante. L’idea nasce da un vecchio volume, “Capitani di mare e bastimenti di Liguria del secolo XIX”, scritto nel 1939 da Gio Bono Ferrari, storico della marineria. Nel capitolo dedicato ai capitani e armatori di velieri di Moneglia Ferrari traccia una breve biografia di un uomo vissuto in totale simbiosi con il mare: Giuseppe Vallaro.
La storia di Geppin, si trasforma grazie alla fantasia di Mario Dentone in un romanzo di mare e d’avventura, di predoni e naviganti, di miseria e amore.
Geppin, che da piccolo si spaccava la schiena come zavorratore, caricando sabbia per i grandi velieri oceanici, sognava l’orizzonte sempre più in là, dove può spingersi lo sguardo.
Un giorno prese il largo e cominciò la sua avventura: il porto di Genova e le barche, la piccola lancia a remi, il leudo, la tartana per il primo viaggio da comandante, fino a diventare vero capitano di lungo corso su un brigantino. Così fu la vita di Giuseppe Vallaro venuto al mondo a u cantu da groga, “l’angolo della gloria”, a Moneglia. Per tutti fu sempre e solo Geppin, padrone di barchi, di onde e di vento e protagonista della grande epopea ottocentesca dei marittimi liguri.
Mario Dentone, nato nel 1947, non si è mai allontanato dalla Riviera Ligure di Levante: Riva Trigoso, dove è cresciuto, e Moneglia, dove vive. È autore di alcuni romanzi, tra cui “Equilibrio” (1981, vincitore del premio Rapallo-Prove) e “La Badessa di Chiavari” (2007), di testi teatrali e saggi, tra cui “Luigi Tenco. Per la testa grandi idee” (2008), e ha contribuito a sceneggiature televisive e cinematografiche. Collabora alle cattedre di Storia del Teatro presso l’Università di Genova e di Scrittura creativa presso il polo universitario di Savona.
L’incontro si chiuderà con tè e pasticcini.
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