In riferimento alla notizia riportata dai giornali, - scrive Leandro Faraldi consigliere comunale PD- in base alla quale, i genitori della scuola 'Nobel' della Foce e delle medie di Coldirodi, avrebbero, optato per un orario di lezione che va dalle 8 alle 14. e che quindi, non vi sarebbero più problemi, perché niente mensa, niente problemi.
Rilevo che il Direttore Didattico avrebbe commentato: "Questa è la diretta conseguenza dei tagli imposti dalla finanziaria e dellescelte della riforma del ministro Gelmini. In ogni caso, avrei avuto grosse difficoltà ad organizzare il servizio di refezione dal momento che di insegnanti disponibili non ce n’erano: sono tutti impegnati per 18 ore.
In queste condizioni - aggiunge il preside della “Nobel” e delle medie di Coldirodi - non ho più il personale per poter dare servizi che, fino allo scorso anno scolastico, erano garantiti. Non si possono più coprire mense, supplenze e qualsiasi tipo di attività alternative come, ad esempio, le lezioni per coloro che scelgono di non seguire religione". Sui tagli della finanziaria non posso farci niente io, così come non possono farci niente, né il provveditore agli studi, né il direttore scolastico regionale. Oltre alla carenza di docenti, quindi, la scuola deve fare i conti con i tagli ai finanziamenti ministeriali".
Oltre alla disponibilità dei docenti, c'era anche da ricercare una disponibilità di liquidi per garantire il servizio refezione.
Su 15mila euro, il Comune ne avrebbe messi 5 mila euro e gli altri 10 mila euro li avrebbero dovuti tirare fuori i genitori degli alunni.
Ma ormai il caso è chiuso, i ragazzi torneranno a casa alle 14 e la Camst, la ditta che ha l'appalto per la refezione scolastica, ha perso 200 coperti giornalieri, circa 36.000 all’anno.
In questi giorni, abbiamo letto, sui giornali, anche delle intenzioni dell’Amministrazione di migliorare il cibo delle mense, inserendo materie prime derivate da coltivazioni biologiche.
Ricordo che i ritmi circadiani ormonali sono regolati da un orologio biologico definito geneticamente ed anche dai ritmi di vita, essi scandiscono i tempi della secrezione ormonale nell’arco delle 24 ore. L’organismo utilizza l’alba e il crepuscolo, in altre parole l’alternanza luce - buio, per calibrare i propri ritmi ormonali, tramite un sottile fascio nervoso che collega la retina con l’ipotalamo. I nuclei ipotalamici ricevono informazioni, oltre che dai livelli di luminosità ambientale, anche dallo stato d'attività o di riposo dell’organismo attraverso altre vie nervose; in questo modo la produzione ormonale ipofisaria e quella delle ghiandole endocrine periferiche sottostanno a raffinati programmi regolati ritmicamente. Per cui l’alba e il crepuscolo fungono da sincronizzatori: mettendo in armonia l’ambiente in cui si vive con il proprio orologio biologico, l’attività ritmica è proprietà fondamentale della materia vivente, anzi è la sua forma di sopravvivenza.
Il ritmo circadiano di attivazione del centro della fame, si attiva tra le 12.00 e le 12.30, alimentare i bambini tra le 14.00 e le 14.30, vuol dire minare scientificamente il loro orologio biologico, e porre le basi per l’insorgenza di disturbi dell’alimentazione. Discorso ancora più complesso nel caso di bambini già affetti da patologie croniche, come il diabete mellito giovanile, nei quali si aggraverebbe il quadro clinico.
Risolvere i problemi della scuola, spostando il centro dell’attenzione dai ragazzi, alle sempre più risicate risorse economiche della scuola, è un errore grave, non valutare i rischi, a lungo termine, sulla salute dei ragazzi, è oltre che miope, un atteggiamento criminale.
Chiedo al Sindaco di attivarsi immediatamente, affinchè, nelle mense scolastiche di ogni ordine e grado, insistenti sul territorio comunale, sia vietata la distribuzione dei pasti oltre le ore 13.00 e altresì che le attività scolastiche siano interrotte alla stessa ora per permettere ai ragazzi di alimentarsi correttamente.
Rilevo che il Direttore Didattico avrebbe commentato: "Questa è la diretta conseguenza dei tagli imposti dalla finanziaria e dellescelte della riforma del ministro Gelmini. In ogni caso, avrei avuto grosse difficoltà ad organizzare il servizio di refezione dal momento che di insegnanti disponibili non ce n’erano: sono tutti impegnati per 18 ore.
In queste condizioni - aggiunge il preside della “Nobel” e delle medie di Coldirodi - non ho più il personale per poter dare servizi che, fino allo scorso anno scolastico, erano garantiti. Non si possono più coprire mense, supplenze e qualsiasi tipo di attività alternative come, ad esempio, le lezioni per coloro che scelgono di non seguire religione". Sui tagli della finanziaria non posso farci niente io, così come non possono farci niente, né il provveditore agli studi, né il direttore scolastico regionale. Oltre alla carenza di docenti, quindi, la scuola deve fare i conti con i tagli ai finanziamenti ministeriali".
Oltre alla disponibilità dei docenti, c'era anche da ricercare una disponibilità di liquidi per garantire il servizio refezione.
Su 15mila euro, il Comune ne avrebbe messi 5 mila euro e gli altri 10 mila euro li avrebbero dovuti tirare fuori i genitori degli alunni.
Ma ormai il caso è chiuso, i ragazzi torneranno a casa alle 14 e la Camst, la ditta che ha l'appalto per la refezione scolastica, ha perso 200 coperti giornalieri, circa 36.000 all’anno.
In questi giorni, abbiamo letto, sui giornali, anche delle intenzioni dell’Amministrazione di migliorare il cibo delle mense, inserendo materie prime derivate da coltivazioni biologiche.
Ricordo che i ritmi circadiani ormonali sono regolati da un orologio biologico definito geneticamente ed anche dai ritmi di vita, essi scandiscono i tempi della secrezione ormonale nell’arco delle 24 ore. L’organismo utilizza l’alba e il crepuscolo, in altre parole l’alternanza luce - buio, per calibrare i propri ritmi ormonali, tramite un sottile fascio nervoso che collega la retina con l’ipotalamo. I nuclei ipotalamici ricevono informazioni, oltre che dai livelli di luminosità ambientale, anche dallo stato d'attività o di riposo dell’organismo attraverso altre vie nervose; in questo modo la produzione ormonale ipofisaria e quella delle ghiandole endocrine periferiche sottostanno a raffinati programmi regolati ritmicamente. Per cui l’alba e il crepuscolo fungono da sincronizzatori: mettendo in armonia l’ambiente in cui si vive con il proprio orologio biologico, l’attività ritmica è proprietà fondamentale della materia vivente, anzi è la sua forma di sopravvivenza.
Il ritmo circadiano di attivazione del centro della fame, si attiva tra le 12.00 e le 12.30, alimentare i bambini tra le 14.00 e le 14.30, vuol dire minare scientificamente il loro orologio biologico, e porre le basi per l’insorgenza di disturbi dell’alimentazione. Discorso ancora più complesso nel caso di bambini già affetti da patologie croniche, come il diabete mellito giovanile, nei quali si aggraverebbe il quadro clinico.
Risolvere i problemi della scuola, spostando il centro dell’attenzione dai ragazzi, alle sempre più risicate risorse economiche della scuola, è un errore grave, non valutare i rischi, a lungo termine, sulla salute dei ragazzi, è oltre che miope, un atteggiamento criminale.
Chiedo al Sindaco di attivarsi immediatamente, affinchè, nelle mense scolastiche di ogni ordine e grado, insistenti sul territorio comunale, sia vietata la distribuzione dei pasti oltre le ore 13.00 e altresì che le attività scolastiche siano interrotte alla stessa ora per permettere ai ragazzi di alimentarsi correttamente.
Leandro Faraldi
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