Lettera aperta al Commissario Prefettizio
Dott. Umberto Calandrella
Egregio Dott Calandrella,
appreso della Sua decisione di revocare la deliberazione del Consiglio comunale con cui il Comune di Sanremo non si rendeva più disponibile ad accogliere sul proprio territorio circhi che fanno uso nei loro spettacoli di animali, Le scrivo in qualità di presidente della Sezione imperiese dell'Ente Nazionale Protezione Animali per sottoporre alla Sua attenzione alcune considerazioni.
Sicuramente Lei avrà già sentito delle note polemiche causate soprattutto dalle deprimenti condizioni di detenzione degli animali negli zoo circensi e dalle tecniche di addestramento. Ad oggi, infatti, tutti gli animali sono inevitabilmente costretti in spazi ristretti ed in condizioni paragonabili spesso ad una vera e propria schiavitù. Poche unità di metri quadrati di gabbia metallica per i grandi felini e, spesso, le doppie catene alle zampe degli elefanti. Le tecniche di addestramento, più volte descritte e rivendicate dai circensi, si basano, nel migliore dei modi, sul condizionamento degli animali all’assunzione del cibo solo dopo aver eseguito correttamente un esercizio sino allo sfinimento. Queste tecniche, definite dai circensi “di addestramento con dolcezza” sono efficaci perché basate sulla paura inflitta dall’uomo.
Poiché gli spettacoli circensi sono destinati prevalentemente a giovanissimi spettatori, bambini ed adolescenti, mi preme sottolineare un altro aspetto e cioè la valenza negativa sotto il profilo pedagogico che uno spettacolo circense basato sull’uso degli animali può ingenerare. Si è infatti portati a vedere, spesso divertendosi, animali totalmente soggiogati alla volontà dell’uomo, spesso costretti a tenere comportamenti innaturali.
Si tratta di manifestazioni fortemente diseducative anche perché apprese in un contesto di liceità e di festa.
Tale contesto, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, rappresenta un veicolo di un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi e sollecita una risposta incongrua, divertita e allegra alla pena, al disagio, all’ingiustizia.
Sono certa che vorrà approfondire tutte le tematiche che necessariamente in una semplice lettera si devono sintetizzare e per questo resto a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento e, nel salutarLa cordialmente, La prego di voler ripristinare la deliberazione assunta dal Consiglio Comunale, impedendo che nel nostro Comune possano tenersi ancora spettacoli circensi in cui si faccia uso di animali.
Dott. Umberto Calandrella
Egregio Dott Calandrella,
appreso della Sua decisione di revocare la deliberazione del Consiglio comunale con cui il Comune di Sanremo non si rendeva più disponibile ad accogliere sul proprio territorio circhi che fanno uso nei loro spettacoli di animali, Le scrivo in qualità di presidente della Sezione imperiese dell'Ente Nazionale Protezione Animali per sottoporre alla Sua attenzione alcune considerazioni.
Sicuramente Lei avrà già sentito delle note polemiche causate soprattutto dalle deprimenti condizioni di detenzione degli animali negli zoo circensi e dalle tecniche di addestramento. Ad oggi, infatti, tutti gli animali sono inevitabilmente costretti in spazi ristretti ed in condizioni paragonabili spesso ad una vera e propria schiavitù. Poche unità di metri quadrati di gabbia metallica per i grandi felini e, spesso, le doppie catene alle zampe degli elefanti. Le tecniche di addestramento, più volte descritte e rivendicate dai circensi, si basano, nel migliore dei modi, sul condizionamento degli animali all’assunzione del cibo solo dopo aver eseguito correttamente un esercizio sino allo sfinimento. Queste tecniche, definite dai circensi “di addestramento con dolcezza” sono efficaci perché basate sulla paura inflitta dall’uomo.
Poiché gli spettacoli circensi sono destinati prevalentemente a giovanissimi spettatori, bambini ed adolescenti, mi preme sottolineare un altro aspetto e cioè la valenza negativa sotto il profilo pedagogico che uno spettacolo circense basato sull’uso degli animali può ingenerare. Si è infatti portati a vedere, spesso divertendosi, animali totalmente soggiogati alla volontà dell’uomo, spesso costretti a tenere comportamenti innaturali.
Si tratta di manifestazioni fortemente diseducative anche perché apprese in un contesto di liceità e di festa.
Tale contesto, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, rappresenta un veicolo di un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi e sollecita una risposta incongrua, divertita e allegra alla pena, al disagio, all’ingiustizia.
Sono certa che vorrà approfondire tutte le tematiche che necessariamente in una semplice lettera si devono sintetizzare e per questo resto a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento e, nel salutarLa cordialmente, La prego di voler ripristinare la deliberazione assunta dal Consiglio Comunale, impedendo che nel nostro Comune possano tenersi ancora spettacoli circensi in cui si faccia uso di animali.
VALERIA FARALDI PRESIDENTE SEZIONE IMPERIESE E.N.P.A.
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