E' strano pensare ad un'estate del genere, molto strano. C'era Natale e Capodanno messi insieme lassù in San Costanzo. Ed è strano pensare alla mancanza del numero 11, come se al Torino dello scudetto del 1976 ci togli Paolino Pulici... mancano un sacco di Goal ...
La casbah rimarrà più tranquilla senza il suo undicesimo atto, noi rimarremo tristi.
Bisogna scavare un poco, però, bisogna andare a monte, scoprire qualcosa in più, cercare per lo meno. Gli amministratori avevano ed hanno una specie di occhio di riguardo per RockInTheCasbah, e, anche se a tutti sembrerà assurdo alla luce dei fatti, ci hanno provato veramente. C'è però una roba che si chiama Patto Di Stabilità, ed è una cosa che è nata e cresciuta in pochissimi mesi: la nuova finanziaria. Infatti leggo di difficoltà ed annullamenti un po' dovunque, so di biglietti da rimborsare in quel di Genova, so della mancanza del solito Rhytm'n'blues a Bordighera, so del Tenco che emigra, il problema è globale. Esiste la crisi e lo vediamo tutti i giorni nelle nostre tasche, esiste e bisogna uscirne, ma ogni manovra drastica sembra che veda la cultura come unica cosa tagliabile e superflua, e forse ci sarebbe da riflettere un poco già qui. C'è poi la scelta della destinazione di quel poco che rimane da investire, ci sono i grandi eventi e c'è l'evento considerato piccolo. Sanremo ha da sempre una prerogativa che è quella della grande visibilità, dell'evento enorme, quest'anno infatti si è deciso di far tornare la Giraglia dalle nostre parti e c'è stato un fantomatico e carissimo Cioccolato Show. C'è SanremoPromotion che proprio a questo serve, o servirebbe, perchè in un regime di crisi per prima si pensa all'indispensabile, poi viene il resto...(Sanremo Promotion che ci ha portato nel corso degli anni un gruppo come i Khorakhanè e quasi un altro)
Rock In the Casbah nasce e muore in piazza san Costanzo, in quel teatro naturale ed assurdo, in quel palco bombardato, lassù muore pure, è impossibile esportarla è indispensabile per molti ragazzi, ed è stata la prima cosa professionale che nel corso degli anni è sempre cresciuta. Quest'anno ci sarebbe stato il record di gruppi (10!) e la solita grande headliner : Almamegretta.
Non faccio critiche agli amministratori, conosco un po' della loro difficoltà, vorrei solo sollevare un poco di pensiero.
-Il grande evento non ce lo possiamo permettere
-Sanremopromotion non promoziona Sanremo, sembra staccata dal tessuto culturale cittadino e si ferma ad una fantomatica Movida che non c'è nemmeno in Piazza Bresca se andiamo a vedere bene, perchè con le potenzialità che ha quella piazza ben altri sarebbero i numeri in caso di Movida vera.
-Rock in the Casbah costava come un concerto di Piazza Colombo e ricavava più del doppio in termini di notorietà, attaccamento, promozione e buon nome cittadino.
Questo vuol dire che per il futuro bisognerà per lo meno cercare di lavorare insieme, noi, gli amministratori e sanremopromotion, perchè il turismo parte dalle piccole cose radicate, parte dai muri, dagli scorci, dal clima, dalle idee e perchè la grandezza non è nulla se non supportata ed alimentata ...
Simone Parisi
dee jay ufficiale e presentatore di Rock in the Casbah
La casbah rimarrà più tranquilla senza il suo undicesimo atto, noi rimarremo tristi.
Bisogna scavare un poco, però, bisogna andare a monte, scoprire qualcosa in più, cercare per lo meno. Gli amministratori avevano ed hanno una specie di occhio di riguardo per RockInTheCasbah, e, anche se a tutti sembrerà assurdo alla luce dei fatti, ci hanno provato veramente. C'è però una roba che si chiama Patto Di Stabilità, ed è una cosa che è nata e cresciuta in pochissimi mesi: la nuova finanziaria. Infatti leggo di difficoltà ed annullamenti un po' dovunque, so di biglietti da rimborsare in quel di Genova, so della mancanza del solito Rhytm'n'blues a Bordighera, so del Tenco che emigra, il problema è globale. Esiste la crisi e lo vediamo tutti i giorni nelle nostre tasche, esiste e bisogna uscirne, ma ogni manovra drastica sembra che veda la cultura come unica cosa tagliabile e superflua, e forse ci sarebbe da riflettere un poco già qui. C'è poi la scelta della destinazione di quel poco che rimane da investire, ci sono i grandi eventi e c'è l'evento considerato piccolo. Sanremo ha da sempre una prerogativa che è quella della grande visibilità, dell'evento enorme, quest'anno infatti si è deciso di far tornare la Giraglia dalle nostre parti e c'è stato un fantomatico e carissimo Cioccolato Show. C'è SanremoPromotion che proprio a questo serve, o servirebbe, perchè in un regime di crisi per prima si pensa all'indispensabile, poi viene il resto...(Sanremo Promotion che ci ha portato nel corso degli anni un gruppo come i Khorakhanè e quasi un altro)
Rock In the Casbah nasce e muore in piazza san Costanzo, in quel teatro naturale ed assurdo, in quel palco bombardato, lassù muore pure, è impossibile esportarla è indispensabile per molti ragazzi, ed è stata la prima cosa professionale che nel corso degli anni è sempre cresciuta. Quest'anno ci sarebbe stato il record di gruppi (10!) e la solita grande headliner : Almamegretta.
Non faccio critiche agli amministratori, conosco un po' della loro difficoltà, vorrei solo sollevare un poco di pensiero.
-Il grande evento non ce lo possiamo permettere
-Sanremopromotion non promoziona Sanremo, sembra staccata dal tessuto culturale cittadino e si ferma ad una fantomatica Movida che non c'è nemmeno in Piazza Bresca se andiamo a vedere bene, perchè con le potenzialità che ha quella piazza ben altri sarebbero i numeri in caso di Movida vera.
-Rock in the Casbah costava come un concerto di Piazza Colombo e ricavava più del doppio in termini di notorietà, attaccamento, promozione e buon nome cittadino.
Questo vuol dire che per il futuro bisognerà per lo meno cercare di lavorare insieme, noi, gli amministratori e sanremopromotion, perchè il turismo parte dalle piccole cose radicate, parte dai muri, dagli scorci, dal clima, dalle idee e perchè la grandezza non è nulla se non supportata ed alimentata ...
Simone Parisi
dee jay ufficiale e presentatore di Rock in the Casbah
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