sabato, ottobre 03, 2009

Tavola rotonda: LA SCUOLA CHE FA MALE

E’ ancora al mondo degli adolescenti che è rivolta l’attenzione della tavola rotonda “La scuola che fa male” (mercoledì 7 ottobre alle ore 10,00 presso la sala E. Luzzati la Biblioteca Internazionale per ragazzi “E. De Amicis”in collaborazione con Liberodiscrivere® edizioni), discussione sui temi proposti dall’omonimo libro di Maurizio Parodi. Quando la scuola ha responsabilità dirette nel disagio psicofisico dei giovani? Quanto prepara alla vita, quando lascia davvero i ragazzi liberi di crescere nelle loro potenzialità? Sono solo alcune delle domande trattate dal testo e attorno alle quali gli studenti del liceo scientifico “L.King” discuteranno, oltre che con l’autore del libro (prima insegnante, oggi dirigente scolastico), con Luca Borzani (Direttore della Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale), con il dirigente scolastico Renato Dellepiane, e con il responsabile scientifico della “De Amicis” Francesco Langella.intervengono:- classe 3° B classico accompagnati dalla prof.ssa Lucrezia Bianchino- classe 4° B scientifico accompagnati dal prof. Luca Valerio. Dalla IV di copertinaUno dei mali più gravi e più sottili che affliggono la scuola è dato dall’aver costruito una lingua, una logica, una struttura concentrazionaria del pensiero che è diventata il pensiero scolastico. La scuola fa danno quando si autoreferenzia, ma soprattutto quando, in questa autoreferenzialità, gestisce la miseria di sé e non la sua grandezza.Oggi molti bambini non hanno nessuna educazione perché vivono in famiglie totalmente deresponsabilizzate; bambini tiranni che passano gran parte del loro tempo e utilizzano le migliori energie per tentare di capire, di mettere insieme i cocci di famiglie inesistenti. Facile che la scuola, come la famiglia, rischi di fare danni senza dare nessuna bussola.È sempre meglio una cattiva educazione che nessuna educazione. (Maurizio Maggiani)Il testo si avvale dei prestigiosi contributi di Silvano Agosti e Maurizio Maggiani, ed è impreziosito dalle vignette di Francesco Tonucci

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