Il presidente del Casinò di Sanremo Donato Di Ponziano mette in evidenza come sul territorio italiano oltre ai quattro Casinò municipali funzionino una miriade di "mini case da gioco’" che costituiscono un "casinò diffuso". Questa realtà solo nel dicembre 2008 ha incassato a livello nazionale 2.156 milioni di euro, contro i 1951 milioni del dicembre 2007. Nel 2008 questo segmento di mercato ha raccolto circa 21,7 miliardi di euro, vale a dire oltre il 45% di quanto speso in generale dagli italiani per dare la caccia alla dea bendata. ( fonti Agicos)
"Da tempo si sta discutendo a livello ministeriale e parlamentare sull’opportunità o meno di aprire nuove case da gioco legalizzate in Italia, prima fra tutte quella di Taormina".- dice il Presidente di casinò Spa, Donato Di Ponziano- "E’ una scelta che vede giustamente Federgioco e quindi tutti gli attuali casinò municipali preoccupati e tesi a contrastare i provvedimenti di apertura di nuove case da gioco, che in un momento di crisi economica generalizzata aggraverebbero la sofferenza finanziaria dei quattro casinò.
Ma mentre il dibattito si accende con tutte le diverse sfaccettature ed eccezioni, dobbiamo prendere atto che nuovi casinò sono già stati aperti sul territorio nazionale in modo "sotterraneo" e senza nessuna regolamentazione. Mi sto riferendo a quello che definisco "casinò diffuso" ovvero il proliferare delle slot machines o "news slot" in tutti i bar del nostro Paese: dai più grandi ai più piccoli, un esercito di macchinette che nel dicembre 2008 hanno raccolto 2.156 milioni di euro. Solo nella provincia di Imperia l’incasso è stato di € 42 milioni, una somma, di fatto sottratta in parte al Casinò di Sanremo, che proprio l’anno scorso ha iniziato a registrare le entrate nelle sale delle slot machines, come previsto dalla normativa antiriciclaggio.
Il "Casinò diffuso" non ha bisogno di autorizzazioni per funzionare, non ha un codice di regolamentazione a protezione degli stessi giocatori, che non vengono allontanati se giocano in maniera compulsiva o al di sopra delle loro possibilità, o se non sono maggiorenni. A questo si aggiunge che le "New slot" hanno contenute probabilità di vincita il 75% contro il 92 % offerto dai casinò municipali. Nonostante questi aspetti molto negativi il "casinò diffuso" è diventato il "casinò di famiglia" quello che trovi sotto casa, a cui puoi accedere entrando in un bar per un caffè o prima di tornare a casa dal lavoro. Rappresenta un pericolo sociale non trascurabile a tal punto che in Francia e in Svizzera con un provvedimento governativo sono state vietate le slot machines negli esercizi pubblici, riservandole esclusivamente ai casinò autorizzati.
Ci auguriamo che questo indirizzo legislativo possa influenzare anche il nostro Governo e che si giunga ad una revisione della normativa italiana in materia, indipendentemente dal notevole gettito erariale proveniente dalle New slot."
"Da tempo si sta discutendo a livello ministeriale e parlamentare sull’opportunità o meno di aprire nuove case da gioco legalizzate in Italia, prima fra tutte quella di Taormina".- dice il Presidente di casinò Spa, Donato Di Ponziano- "E’ una scelta che vede giustamente Federgioco e quindi tutti gli attuali casinò municipali preoccupati e tesi a contrastare i provvedimenti di apertura di nuove case da gioco, che in un momento di crisi economica generalizzata aggraverebbero la sofferenza finanziaria dei quattro casinò.
Ma mentre il dibattito si accende con tutte le diverse sfaccettature ed eccezioni, dobbiamo prendere atto che nuovi casinò sono già stati aperti sul territorio nazionale in modo "sotterraneo" e senza nessuna regolamentazione. Mi sto riferendo a quello che definisco "casinò diffuso" ovvero il proliferare delle slot machines o "news slot" in tutti i bar del nostro Paese: dai più grandi ai più piccoli, un esercito di macchinette che nel dicembre 2008 hanno raccolto 2.156 milioni di euro. Solo nella provincia di Imperia l’incasso è stato di € 42 milioni, una somma, di fatto sottratta in parte al Casinò di Sanremo, che proprio l’anno scorso ha iniziato a registrare le entrate nelle sale delle slot machines, come previsto dalla normativa antiriciclaggio.
Il "Casinò diffuso" non ha bisogno di autorizzazioni per funzionare, non ha un codice di regolamentazione a protezione degli stessi giocatori, che non vengono allontanati se giocano in maniera compulsiva o al di sopra delle loro possibilità, o se non sono maggiorenni. A questo si aggiunge che le "New slot" hanno contenute probabilità di vincita il 75% contro il 92 % offerto dai casinò municipali. Nonostante questi aspetti molto negativi il "casinò diffuso" è diventato il "casinò di famiglia" quello che trovi sotto casa, a cui puoi accedere entrando in un bar per un caffè o prima di tornare a casa dal lavoro. Rappresenta un pericolo sociale non trascurabile a tal punto che in Francia e in Svizzera con un provvedimento governativo sono state vietate le slot machines negli esercizi pubblici, riservandole esclusivamente ai casinò autorizzati.
Ci auguriamo che questo indirizzo legislativo possa influenzare anche il nostro Governo e che si giunga ad una revisione della normativa italiana in materia, indipendentemente dal notevole gettito erariale proveniente dalle New slot."
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