In una nota inviata a tutte le redazioni il CdQ La Pigna - fa sapere che - da osservatore attento si indigna e vuole puntualizzare ancora una volta che la Pigna viene sfruttata solo per spot pubblicitari ed economici.
C’è un coro unanime in città: “finalmente è stata restituita alla città l’area Pian di Nave!”. E’ vero è stata riconsegnata alla città l’area in cui sono state fatte le opere che rientrano nel progetto integrato Pigna-Mare, con contributi europei, però forse non tutti sanno che il “Progetto Integrato” sta a significare che i lavori si sono protratti oltre il termine prestabilito, con il paventato rischio di restituire i contributi europei erogati per il progetto stesso se non terminati entro una data prestabilita.
E’ bene sottolineare che i contributi sono per opere di progetto denominate: “Pigna-Mare” e non Mare-Pigna, però i lavori sono partiti dal mare e la Pigna ad oggi non ha fruito di nulla.
Abbiamo ancora l’immobile ingabbiato in via Rivolte San Sebastiano, messo in sicurezza a causa del rischio di crolli per dissesti statici, di cui nessuna amministrazione a provveduto al recupero conservativo. I lavori del progetto integrato Pigna –Mare termineranno con l’ultimazione della ristrutturazione di Palazzo Nota in Piazza Nota, forse non tutti sanno che non è nel comprensorio della Pigna.
Il Progetto integrato avrebbe dovuto avere come finalità una riqualificazione funzionale migliorativa e conservativa della Pigna, con opere di collegamento con il resto della città per sollevarla dal degrado che la soffoca.
E’ superfluo ricordare che la valorizzazione del nostro centro storico che ha un importante patrimonio culturale, sarebbe stato un volano per il turismo e la crescita economica del quartiere, quindi ancora una volta non possiamo raccogliere neanche le briciole, quartiere abbandonato e dimenticato da tutte le amministrazioni!
Anna Scaramuzzino Ballatore (FOTO)
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