Proseguono ad Alassio gli incontri nella Civica Biblioteca con gli scrittori finalisti della sedicesima edizione del premio “Alassio 100 libri – Un Autore per l’Europa, promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio.
Lunedì 12 luglio, alle ore 21,15, ospite della rassegna sarà Silvia Avallone, che presenterà il libro “Acciaio” (Rizzoli).
Opera prima di Silvia Avallone, “Acciao” si è classificato secondo al Premio Strega 2010. L’autrice racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia . Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male.
Silvia Avallone, 25 anni, ha studiato a Piombino dove ha frequentato il liceo classico “Carducci”, ha una laurea in filosofia, vive a Bologna.
Lunedì 12 luglio, alle ore 21,15, ospite della rassegna sarà Silvia Avallone, che presenterà il libro “Acciaio” (Rizzoli).
Opera prima di Silvia Avallone, “Acciao” si è classificato secondo al Premio Strega 2010. L’autrice racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia . Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male.
Silvia Avallone, 25 anni, ha studiato a Piombino dove ha frequentato il liceo classico “Carducci”, ha una laurea in filosofia, vive a Bologna.
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