venerdì, gennaio 22, 2010

Cristina Barabino interviene sulla violenza sessuale

“Sono preoccupata e addolorata per l’ennesimo episodio di violenza sessuale che, purtroppo, ha colpito la nostra provincia. Un episodio che condanno fermamente e che ci costringe a fare una nuova e forte riflessione su questa che è diventata una vera e propria piaga sociale e sulla neccesità di creare una sensibilità civica più diffusa per combatterla”.
Sono le parole di Cristina Barabino, candidata per il PDL alle elezioni regionali per Biasotti Presidente, all’indomani della notizia circa la violenza sessuale di cui è rimasta vittima una giovane donna peruviana.
“Ho iniziato ad occuparmi attivamente del problema della violenza sulle donne - continua Cristina Barabino - quando ho ricevuto l’incarico alle Pari Opportunità in Provincia nel 2007. Si tratta di un’emergenza che, purtroppo, non risparmia nessun paese e nessuna classe sociale.
In occasione della “Giornata contro la violenza sulle donne” svoltasi nel novembre scorso sono stati diffusi dati allarmanti: in Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata, almeno una volta, vittima di violenza o di maltrattamenti. Sono più di 6 milioni le donne che, nel corso della propria vita, hanno subito violenza fisica o sessuale.
Il ministro Mara Carfagna, recentemente, ha opportunamente introdotto leggi più severe che tutelano le donne: dallo strumento importantissimo dello stalking che ha già liberato oltre quattromila donne italiane da violenze e soprusi quotidiani, alle aggravanti per i reati di violenza sessuale e all’introduzione della difesa gratuita per le vittime.
Sono giustamente pene molto più severe perché non bisogna dimenticare che la violenza sessuale, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ancora nell’anno appena concluso è stata la prima causa di morte nel mondo per le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni.
Il mio impegno sarà quello di promuovere nuove e più importanti iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione contro la violenza e la discriminazione sessuale per contribuire a creare una cultura della donna che davvero possa rispettarne la dignità e la persona. Questo porterà anche a realizzare condizioni di maggiore sicurezza: le donne spesso non sanno a chi rivolgersi per tutelare se stesse e la propria famiglia. Lamentano una carenza di informazioni e di interlocutori. Ebbene, intendo lavorare per colmare questa lacuna, per contribuire a fornire maggiori strumenti di difesa.
E credo che con la presidenza alla Regione di Sandro Biasotti si possa fare molto. Avere un Ministro e un presidente della Regione dello stesso colore politico sarà di grande aiuto per lavorare fattivamente in uno spirito di collaborazione e unità di intenti”.

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