lunedì, gennaio 18, 2010

Chiusanico: “Il giusto prezzo alla Taggiasca!”

Neve e gelo di questi ultimi giorni hanno colpito seriamente l’agricoltura e, in particolare, l’olivicoltura. Le zone che ne hanno maggiormente risentito nell’entroterra di Imperia, sono quelle di Chiusanico, di Borgomaro e di Aurigo, dove le rispettive amministrazioni hanno varato una delibera per il sostentamento ai produttori che, messi in ginocchio, lanciano un accorato appello per garantire un prezzo minimo equo per l’oliva taggiasca, la regina delle olive.
“A causa del maltempo che ha imperversato con neve, gelo e pioggia nel nostro entroterra, la Taggiasca è caduta troppo in basso riguardo al valore che dovrebbe avere; insomma la Taggiasca perde quota giorno dopo giorno e gli olivicoltori di Chiusanico e dell’intero entroterra della provincia non stanno dimostrando solidarietà nel grido di allarme e nella protesta contro una politica economica molto sbagliata e pericolosa”. Così Paola Ghersi, ex consigliere comunale di Chiusanico, una olivicoltrice molto arrabbiata e con una terminologia poco colorita, ci ha voluto esporre il caso di attualità di questi giorni in una accalorata intervista.
“Ci vorrebbe maggiore partecipazione –prosegue la signora Ghersi- nella lotta contro l’insensibilità della politica locale perché, se continueremo ad operare in pochi e “sparpagliati”, non riusciremo a raggiungere l’obiettivo: restituire il giusto valore alla Taggiasca, che, per la sua buona qualità, da tutti apprezzata e riconosciuta come la regina delle olive, dovrebbe costare almeno 15 euro alla quarta, invece viene svenduta a pochissimi euro. Tutto questo non è tollerabile e nemmeno giusto. La nostra oliva Taggiasca ha perso e continua a perdere quota. Stiamo andando incontro a una forte crisi”.
Fatto presente che la vera e propria fregatura è la Dop, Paola Ghersi ribadisce che questa è l’unica a indicare i prezzi minimi di acquisto. Per questi motivi si vedono prodotti a prezzi molto stracciati nei supermercati. Causa principale di tutto questo, naturalmente, anche la conduzione sbagliata della politica economica locale.
Con tutta la rabbia sua personale e della collettività dei frantoiani imperiesi, aggiunge ancora che bisognerebbe fare molte più verifiche sui prodotti, perché tutta questa forte riduzione di prezzi sulle olive non viene certamente a tutelare la buona qualità della Taggiasca. La politica locale, provinciale e regionale, la Dop, le “lobby”, il gelo, la neve: tutti questi fattori hanno snaturato la regina delle olive, rivoltandosi contro i nostri olivicoltori ponentini i quali “possono e devono essere fieri della Taggiasca, un prodotto che non potrà mai avere eguali in commercio e sarà sempre la regina della nostra tavola. Dobbiamo finirla con l’olio importato da Paesi stranieri. Non possiede le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del nostro Olio extravergine di oliva. Un cucchiaio del nostro olio preso a stomaco vuoto al mattino fa abbassare il colesterolo”.
Conclude: “La terra è mia madre!”.
Francesco Mulè

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