
La pasta che verrà servita ai tavoli del BerioCafè è ottenuta da grano duro coltivato biologicamente, con un metodo artigianale e all'interno di un antico pastificio di Corleone, roccaforte di Totò Riina, dove Placido Rizzotto, sindacalista della CGIL, venne assassinato perché promotore di cooperative concorrenti alla mafia.
Ogni giorno verrà preparato dalla cuoca Franca un piatto scegliendo uno dei sette formati tradizionali che vanno dai rigatoni alle tipiche "anelline" siciliane. Una pasta "eccezionale", perché viene essiccata a 40 gradi per circa 48 ore :un trattamento che mantiene intatte le caratteristiche organolettiche e ne esalta il sapore.
Il grano usato per produrre questa pasta è frutto del lavoro dei giovani delle Cooperative sociali che gestiscono le terre confiscate alla mafia e degli agricoltori siciliani che ne sostengono il progetto. Grazie alle Cooperative sociali , impegnate nel Progetto Libera Terra, questi terreni, assegnati al Consorzio Sviluppo e Legalità, sono tornati fertili e produttivi dopo anni di abbandono, costituendo una importante risorsa economica all'insegna della legalità.
Dal lunedì 22 fino a venerdì 27 novembre il BerioCafè completerà il menù abbinando al piatto di pasta anche un bicchiere di vino "Centopassi" prodotto nelle terre del comune di Cinisi, dove soli cento passi (come recita il film di Marco Tullio Giordana) separano la casa del boss Tano Badalamenti a quella di Peppino Impastato, ucciso per aver messo a nudo la ridicola disumanità del capo-mafia.
Nessun commento:
Posta un commento