
In due giorni lo scandalo di Varazze passa dalle gazzette locali ai quotidiani na-zionali e fa scoppiare in tutto il Regno manifestazioni di piazza, disordini, violenti scontri. È crisi fra il governo Giolitti e la Santa Sede, la Massoneria viene accusa-ta di aver architettato lo scandalo.
Il fronte democratico dei blocchi popolari trae occasione per affermare la necessi-tà di una scuola pubblica e laica, mentre quello cattolico si compatta e trova so-stegno tra i moderati interessati a contenere l’avanzata socialista. La vicenda, scatenata dall’inquietante diario Besson, ritrovato e reso pubblico per la prima volta nel saggio di Ferro, fa emergere un quadro avvincente e torbido dell’Italia giolittiana.
L’autore racconta una storia che vede coinvolti in primo piano il poeta Gian Pietro Lucini, figura chiave della cultura letteraria italiana tra Otto e Novecento, ma an-che psichiatri e criminologi come Cesare Lombroso e Enrico Morselli. Una storia ricostruita con minuzia di particolari, attraverso epistolari, documenti d’archivio e la vivace faziosa pubblicistica dell’epoca.
Pier Luigi Ferro ha esordito come critico letterario sulle pagine de “La Rassegna della Letteratura italiana” diretta da Walter Binni e su “Esperienze Letterarie” di Mario Santoro. Dal 1994 collabora a “Il Ponte”, dove sono apparsi suoi scritti sul-la poesia, sulla narrativa, sul teatro italiano contemporaneo, in parte raccolti in “Attestature”. Ha curato la ristampa de “Il Verso Libero” di Lucini (Interlinea, No-vara, 2008).
La Fondazione Mario Novaro, riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali e dalla Regione Liguria, svolge da quasi trent’anni attività di ricerca, conservazione e divulgazione nei settori della scrittura e dell’immagine, valorizzando in partico-lare la cultura ligure del Novecento. Edita dal 1990 “La Riviera Ligure”, un qua-derno quadrimestrale monografico. L’ importante archivio e la biblioteca, di circa trentamila volumi, sono accessibili al pubblico (dal lunedì al venerdì).
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