

Riunito in assemblea un gruppo di dipendenti del Casinò di Sanremo, stamani ha incontrato i giornalisti per spiegare le ragioni della loro protesta che ieri pomeriggio li ha portati ad incrociare le braccia in uno sciopero improvviso. Il portavoce è Gian Luigi Amici, (Alberto) che punta il dito anche sui recenti fatti che hanno portato i dissidi all'interno della casa da gioco: vale dire, le dimissioni di Paolo Giovannini, Direttore dei Giochi; l'indifferenza dei sindacati che non hanno risposto alle loro richieste e la mancata risposta del Presidente della Casinò Spa Donato Di Ponziano e del Commissario Prefettizio Umberto Calandrella. Dopo vana attesa è stata così indetta una nuova riunione: conseguenza lo sciopero di ieri. “Noi chiediamo come ritorno al passato - dice Amici - la formula di gestione diretta per conto del Comune, con le quote ante-riparto. Anni fa si avevano anche stagioni teatrali importanti, da far invidia alla vicina Montecarlo ed altre località. Tutto questo con un grande indotto per tutta la città con benefici per tutti". Ricorda ancora Amici: "nel 2000 è stata nuovamente riproposta la formula della Spa. Il personale da 600 unità è stato così ridotto a poco più di 300 unità, c'è il ‘terziario’ che è sottopagato. Ora siamo vicini alla quarta ricapitalizzazione. Serve l'azzeramento della Spa ed il ritorno della formula con le quote ante-riparto". Al termine dell'Assemblea è stato chiesto un incontro con la Provincia e con il Prefetto. E nostra intenzione - aggiunge Amici - fare delle richieste precise! Quanto costano le consulenze esterne, il costo del terziario, quanti dipendenti occupa e quanto sono pagati.
Presente in sala all'Hotel nazionale anche l'ex Sindaco di Sanremo Osvaldo Vento, intervenuto come "giornalista". Roberto Pecchinino invece ha chiesto ai presenti di versificare la protesta: lavorare regolarmente per devolvere lo stipendio di quel giorno di ‘sciopero di solidarietà’ ai terremotati d’Abruzzo. Per questo gesto decideranno tutti insieme!
L’assemblea alla fine mantiene lo stato di agitazione, ma di non scioperare questo fine settimana.
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